Omicidio del piccolo Gabriel Feroleto, fissato ieri l'appello davanti alla Corte d'assise d'appello di Roma per mamma Donatella. Il primo dicembre prossimo si tornerà in aula, a meno di due mesi dall'udienza d'appello per papà Nicola imputato insieme a Donatella per la morte del figlio che, con l'accoglimento di un concordato, ha visto la pena ridotta dall'ergastolo a 24 anni di reclusione. Il padre della vittima, di Villa S. Lucia assistito dopo la sentenza di primo grado dall'avvocato Pasquale Cardillo Cupo aveva scelto in primo grado un ordinario. Donatella Di Bona, invece rappresentata da Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi è stata condannata in primo grado con un abbreviato (condizionato a una perizia psichiatrica) a trent'anni.

La ricostruzione
Il piccolo Gabriel muore soffocato il 17 aprile del 2019 a poco più di due anni (per la procura) a pochi passi da casa perché piangeva. In manette finiscono prima la madre di Piedimonte e poi il padre Nicola. Indagini difficili, affidate ai carabinieri e coordinate dai pm Bulgarini e Maisto: falsi alibi, ritrattazioni, accuse reciproche. Donatella ascoltata in dibattimento come testimone del processo a carico di Nicola, racconta come avrebbe ucciso il figlio. Lui, invece, nega sempre.
Per il padre viene disposto in primo grado l'ergastolo, l'interdizione dai pubblici uffici e una provvisionale di 50.000 euro per nonna Rocca e Luciano (che insieme alla bisnonna Maria si sono costituiti parte civile con gli avvocati Alberto Scerbo, Giancarlo Corsetti Il Ris al lavoro dopo la morte di Gabriel e Luigi Montanelli).

Nelle motivazioni della sentenza a carico di Nicola, l'uomo sarebbe rimasto indifferente alla lotta del piccolo che cercava di divincolarsi. Ora, dopo l'appello per papà Nicola, si passa a quello che si discuterà per la mamma. Le difese dell'imputata, reo confessa, nei motivi d'appello hanno chiesto di autorizzare la rinnovazione dibattimentale: nuove perizia psichiatrica e quella medico legale. Si attende l'udienza a Roma.