Condannato a due anni e otto mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese legali e al risarcimento dei danni, un anagnino di 68 anni. Pena confermata in Appello. Tre baci estorti alla figlia del vicino. Tenendole stretta la testa. E una mano galeotta che si allunga sulle cosce di una ragazza non ancora tredicenne. Era questo il comportamento contestato all'uomo, in occasione di una gita comune tra le due famiglie e delle cene. Momenti di convivialità tra vicini di casa che si sono trasformati in un incubo per la ragazzina. È stata la sorella della vittima a segnalare ai genitori che qualcosa di strano era accaduto.
Il nervosismo, le risposte a muso duro, il rifiuto di accompagnare la famiglia nelle gite fuori Anagni, avevano finito per insospettire la sorella. E così è venuta alla luce l'incubo vissuto dalla ragazzina.
La tredicenne è riuscita a confidarsi con la sorella e successivamente i genitori sono venuti a conoscenza dei fatti e hanno presentato subito denunciato. L'imputato, difeso dall'avvocato Giuseppe Raimondi, in passato colpito da un provvedimento di non avvicinamento alla minore, aveva ottenuto di essere processato con il rito abbreviato, ovvero allo stato degli atti e con lo sconto di un terzo.
A rappresentare gli interessi della ragazzina, ai fini anche della possibilità di azionare una richiesta di risarcimento danni, l'avvocato Giampiero Vellucci.
Risarcimento danni che ora il sessantottenne è chiamato a effettuare.
La ricostruzione
I fatti si riferiscono al mese di luglio 2016. In base a quanto è stato ricostruito nel corso delle indagini preliminari, il sessantottenne avrebbe costretto la ragazzina con la forza, e contro la sua volontà, a subire dei baci sulla bocca con la lingua. Per assicurarsi l'impunità stando a quanto gli viene contestato avrebbe detto alla tredicenne di non parlarne con nessuno, altrimenti la madre se la sarebbe presa con lei. Lui si è difeso sostenendo che aveva voluto manifestare l'affetto alla ragazza e che così faceva anche con i nipoti. Ieri la condanna confermata in Appello di due anni e otto mesi di reclusione.