Zinco nei rifiuti, si blocca la raccolta dell'indifferenziato. Con una nota inviata ai Comuni che conferiscono i rifiuti nello stabilimento della Saf, a firma del presidente Lucio Migliorelli e del direttore tecnico Roberto Suppressa, è stata comunicata la sospensione del servizio.

La Saf, da domani, resterà chiusa per l'indifferenziato e lavorerà soltanto l'organico. «Nell'ambito delle verifiche svolte sui rifiuti in uscita dal nostro impianto - si legge nella comunicazione - a fronte del trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati conferiti dagli stessi Comuni e destinati allo smaltimento in discarica, sono stati accertati dalla scrivente società risultati anomali in relazione al parametro zinco, rispetto ai limiti previsti dalla vigente normativa per l'ammissibilità in discarica. In particolare, a fronte di un campionamento eseguito in data 5.10.2021 in contraddittorio con Arpa Lazio i laboratori che hanno eseguito le controanalisi per conto di Saf hanno restituito alcuni risultati superiori ai limiti di legge per il conferimento in discarica. I risultati eseguiti da Arpa Lazio non sono ancora noti».

Il punto è che, oltre agli esami dell'Arpa, ci sono quelli degli altri tre laboratori incaricati dalla Saf. E ogni laboratorio almeno sulla base delle indicazioni ufficiose circolate ha fornito dati diversi, di cui uno ha prodotto valori quasi doppi al limite di 5 e un altro intorno a 5, mentre gli altri sono risultati nella norma. Fino a venerdì scorso tutti i laboratori incaricati dalla Saf avevano dato esito negativo. Da qui la richiesta di ulteriori esami.

Quindi la Saf «per ovvie ragioni di cautela e precauzione», dal 15 ottobre «ha interrotto il conferimento in discarica dei rifiuti in questione.
Nel frattempo sono state avviate e implementate indagini analitiche e verifiche tecniche finalizzate ad individuare la causa di tale anomalia, tenuto conto che il processo di trattamento meccanico-biologico svolto dall'impianto di Colfelice non è tale da determinare in astratto l'insorgere di tale valore. A ogni modo, allo stato attuale, non siamo in grado di fornire un'ipotesi univoca in ordine all'origine e alla causa di tale anomalia».

Le verifiche tendono ora a capire se il problema sia interno allo stabilimento o se le quantità di zinco superiori al consentito provengano dai rifiuti ricevuti, forse da zone dove ancora esistono i cassonetti in strada. La Saf, nelle more delle verifiche, «non potendo conferire in discarica i rifiuti residui del proprio processo di trattamento, ritiene indifferibile a far data dal 21ottobre ed al momento fino a data da destinarsi sospendere provvisoriamente i conferimenti in ingresso da parte dei Comuni; conseguentemente saranno accettati i conferimenti effettuati dai Comuni fino alla giornata del 20».

Nel frattempo, la Saf «si sta attivando per individuare degli sblocchi per conferire i predetti rifiuti presso altre tipologie di impianti extra regionali all'uopo autorizzati: auspichiamo di poter avviare a una progressiva riapertura (totale e/o parziale) del nostro impianto entro 10/15 giorni dalla presente. Nei prossimi giorni, non appena saremo in possesso di dati ulteriori, sia sulle indagini analitiche compiute sia sull'individuazione di eventuali possibili sbocchi presso altri impianti, Saf si riserva di fornire un aggiornamento della situazione, nella prospettiva di garantire l'interesse prioritario della continuità del servizio svolto in favore dei Comuni della provincia di Frosinone».

Alla fine della missiva la Saf si scusa «sin d'ora per i disservizi che si potranno verificare» e ribadisce «il massimo sforzo per limitare e/o contenere al massimo ogni possibile disagio».