Tutti a "toccar mano". L'apertura del palazzo della Banca d'Italia, nuova sede comunale, ha incuriosito in tanti. Moltissimi, ieri mattina come nel pomeriggio, frusinati e non, semplici cittadini, amministratori del capoluogo e di altri centri, si sono messi in fila per vedere la nuova sala consiliare, gli uffici, ma anche la sezione di storia romana del museo civico, trasferita nell'ex caveau e la terrazza panoramica a gettare un occhio con il binocolo alla città vista da un punto di osservazione diverso. C'è stata la benedizione del vescovo Ambrogio Spreafico che, accompagnato dal sindaco, Nicola Ottaviani, ha visitato la struttura, ammirando le opere d'arte della pinacoteca con la mostra curata da Alfio Borghese e i resti archeologici della sezione storica allestita dal museo archeologico diretto da Maria Teresa Onorati.

Quindi la salita sulla terrazza da dove anche il vescovo ha ammirato il panorama, con la vista degli 11 comuni del circondario, da Segni a Ceprano. Apprezzatissimi anche dai più piccoli la visita nei caveau, l'area multimediale del museo e la collezione di monete romane. Il sindaco Nicola Ottaviani, presente anche ieri, ha rivolto «un grazie particolare, oltre alle decine di imprese e alle centinaia di addetti che hanno dato vita a questo piccolo miracolo, ai settori della governance e del patrimonio. Come, del resto, va ricordato lo sforzo degli uffici finanziari.

Tutti i dipendenti comunali si sono prodigati perché tale sogno divenisse realtà. Ognuno dei settori comunali ha contribuito a tale storico risultato, per quanto di competenza, con grande dedizione, senza mai guardare l'orologio, proprio come hanno fatto gli addetti delle cooperative dei vari servizi di manutenzione, attraverso un grande lavoro di squadra». La serata si è conclusa con un concerto e un'esibizione di danza a piazzale Vittorio Veneto. Da questa settimana gli uffici saranno al lavoro a palazzo Munari (illuminato di notte), mentre sabato e domenica sarà possibile visitare la pinacoteca, il museo e la terrazza panoramica.