Dello zio si fidava. Tanto da frequentarne casa. Ma quelle occasioni di incontro per la ragazzina si sono trasformate in qualcosa di spiacevole, in un incubo. Incubo raccontato a un'amichetta, la quale, confidandosi a sua volta, ha permesso l'apertura di un'inchiesta per violenza sessuale.

Ieri, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone ha rinviato a giudizio L.C., 62 anni, di Ceccano. L'accusa è di atti sessuali con minorenne. La vittima, costituitasi parte civile con l'avvocato Marco Cianfrocca, all'epoca dei fatti aveva 11 anni ed è di Frosinone. La prima udienza davanti al tribunale collegiale è stata fissata per il 4 marzo 2022.

Secondo quanto ricostruito dagli accertamenti condotti dalla squadra mobile del capoluogo ciociaro, l'episodio si sarebbe verificato nel 2018. Un'unica occasione di contatto tra l'uomo, a quel tempo di 59 anni, e la ragazzina, ripetuto per tre volte. L'adulto sarebbe stato troppo affettuoso con la ragazzina, arrivando a palpeggiarla. L'episodio, secondo la denuncia sarebbe avvenuto nell'abitazione dell'uomo, a Ceccano.

Dopo qualche tempo la ragazzina che, invece, vive a Frosinone, si era confidata con un'amichetta. E a lei aveva raccontato quanto era stata costretta a subire. Così l'altra ha deciso di aiutarla e lo ha fatto mettendo in moto i servizi sociali. Da lì sono iniziate tutte le procedure che si attivano in casi del genere.
La ragazzina era stata sentita in modalità protetta e lì avrebbe confermato gli abusi subiti.

Il nome di L.C. era stato così iscritto sul registro degli indagati. Una volta compiuti tutti gli accertamenti necessari, le indagini sono state chiuse e la procura ne ha chiesto il rinvio a giudizio. Richiesta reiterata anche ieri nell'aula del gup Fiammetta Palmieri alla luce anche della ricostruzione offerta, sempre ieri, dalla psicologa che è stata sentita. Quest'ultima ha riferito sull'attendibilità e sulla linearità del racconto raccolto dalla ragazzina. Racconto ritenuto credibile e, pertanto, meritevole di un approfondimento in sede giudiziaria.
Da qui la decisione del magistrato di disporre il rinvio a giudizio per l'uomo che ora dovrà difendersi dalla pesante accusa davanti al tribunale di Frosinone in composizione collegiale.