Si siede, sistema la pistola con la fondina e ci dice: "quella mattina è venuta in caserma. È andata nell'alloggio di servizio". E ci descrive pure la borsa, che non è mai stata trovata. Siamo rimasti allibiti: era la prima cosa concreta nelle indagini sulla morte di Serena».

A parlare per l'intera udienza (quasi nove ore) è il colonnello Pietro Caprio, allora a capo del Rop (Reparto operativo) dei carabinieri di Frosinone. La persona al centro della sua lunghissima deposizione è il brigadiere Santino Tuzi. Il primo che, appunto, indicò la presenza di Serena Mollicone in caserma.

Il primo che cambiò la prospettiva di quell'indagine per omicidio naufragata sull'arresto di Carmine Belli, il carrozziere di Arce in manette perché ritenuto colpevole della morte di Serena, poi assolto in tutti i gradi di giudizio. Il colonnello Caprio (allora capitano) parla di tutte le ipotesi affrontate: persino quella di un giro di prostituzione minorile. Venne detto di tutto e scartato tutto...CONTINUA...

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