I giudici della Corte di Cassazione hanno depositato le motivazioni relative alla decisione di spostare il processo per i presunti episodi di nonnismo avvenuti al Comani di Latina, dal Tribunale Militare di Roma all'ufficio giudiziario di piazza Bruno Buozzi. Era stata accolta in questo caso la richiesta presentata da un difensore di uno degli imputati. La Suprema Corte infatti in occasione dell'udienza che si era svolta lo scorso giugno aveva disposto la riunificazione del processo e adesso sono state depositate le motivazioni. Decidendo sul conflitto i magistrati avevano deciso in una direzione, disponendo in questo modo di trasmettere gli atti al Tribunale di Latina.

«Il conflitto di giurisdizione - hanno scritto - sussiste. La vicenda rientra nelle ipotesi in cui ferma restando la necessità di unificare le porzioni di contestazioni tra loro coincidenti, la giurisdizione va attribuita al giudice onorario. La prospettiva coltivata dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale Militare - aggiungono ancora i magistrati - e dalle difese degli imputati, è basata in tutta evidenza su un punto di partenza comune, rappresentato dalla considerazione della «medesimezza», del fatto oggetto di diverse imputazioni».

Non ci saranno dunque due processi ma soltanto uno che inizierà tra poco meno di un mese davanti al Tribunale di Latina dove sono in tutto otto gli imputati. La parte offesa è Giulia Schiff, la ragazza originaria della provincia di Venezia che sognava di diventare top gun e aveva denunciato di aver subito dei maltrattamenti allegando agli atti dell'inchiesta del pm Valentina Giammaria anche delle foto e il filmato del lancio nella piscina del pingue.

La ragazza aveva denunciato di essere stata colpita con delle frustate sul fondoschiena. I fatti erano avvenuti nell'aprile del 2018 e la ragazza aveva chiesto l'esercizio dell'azione penale. Lo scorso giugno la prima sezione della Corte di Cassazione ha pubblicato la sentenza sul ricorso presentato da alcuni degli otto piloti dell'Arma azzurra. I militari chiedevano la risoluzione del conflitto giurisdizionale tra il Tribunale militare di Roma e il Tribunale ordinario del capoluogo. I giudici della Suprema Corte, presidente Vincenzo Siani, relatore Raffaello Magi, hanno sentenziato che il procedimento debba celebrarsi nell'ufficio giudiziario di piazza Bruno Buozzi, escludendo in questo caso i giudici militari. Le parti civili costituite sono Giulia Schiff e un sindacato militare e sono assistite dagli avvocati Strampelli e Santantonio.

Gli imputati tra cui una ragazza, sono residenti tra le province di Bergamo, Brescia, Vicenza, Macerata e poi a Tivoli e Civitavecchia e Frosinone. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Scafetta, Siracusano, Guida, Dulvi, Siciliano, Floccher e Chiabotto. La ragazza ha sempre denunciato di essere stata vittima di maltrattamenti, gli imputati hanno invece respinto le accuse sostenendo che si è trattato di una tradizione e che in passato anche la Schiff vi ha partecipato. Era stata la Procura di Latina a disporre la citazione diretta a giudizio e adesso anche il fascicolo relativo al processo davanti Tribunale Militare è stato riunificato.