Deve rispondere dell'accusa di diffamazione un settantanovenne di Collepardo. Un secondo provvedimento a suo carico, dopo l'archiviazione dei mesi scorsi, sempre per lo stesso reato.
I fatti risalgono a marzo dello scorso anno, quando, stando alle accuse, l'uomo scrisse un post su Facebook con il quale criticava cittadini di Collepardo che erano andati a sciare in settimana bianca, poiché, a suo dire, non avevano fatto la quarantena.
Inoltre, chiedeva al sindaco di prendere provvedimenti. Così scattò la denuncia da parte di un imprenditore del posto e un altro cittadino, che erano finiti tra le persone verso cui era stato puntato il dito dal pensionato. Dopo questo post i due si sarebbero presentati sotto casa del settantanovenne e lo avrebbero minacciato. In particolare, stando a quanto sostenuto, minacciarono la moglie. A questo punto proprio il denunciato scrive un nuovo post, questa volta facendo nomi e cognomi e accusando l'imprenditore di aver utilizzato metodi a dir suo mafiosi per farli desistere dalle loro critiche e post su Facebook.
Da qui la denuncia per diffamazione, con tanto di allegati riguardo al fatto che l'imprenditore fosse un personaggio in vista. Il gip, per quanto riguarda il primo post, mesi fa ha archiviato il caso, in quanto la critica riguardava tutti i cittadini di Collepardo, ma ora l'anziano è di nuovo a giudizio. Nei guai per il secondo post pubblicato in cui accusa l'imprenditore di aver utilizzato metodi a dir suo mafiosi. L'udienza è stata fissata per l'8 febbraio 2022. Il settantanovenne è difeso dall'avvocato Antonio Ceccani.