Se ti muovi con la delicatezza di un elefante dentro un negozio di cristalli, se prendi pubblicamente a schiaffi la miseria e la disperazione, allora devi prepararti alla reazione indignata di quei partiti che della lotta alla povertà, ai drammi sociali hanno fatto la loro bandiera. Soprattutto se in ballo c'è il denaro pubblico. Questo in risposta a qualche isolato golfista che ha sollevato questioni legate allo stato in cui versava, in piena estate scorsa, il green del campo da golf, causa siccità.

«Tali lamentele non tengono conto della grave crisi economica aggravata dal Covid 19, con decine di posti di lavoro andati in fumo e delle molte famiglie devastate dagli effetti conseguenti – scrive la segreteria provinciale della Sinistra Italiana a firma del segretario, Ahmed Mohamed congiuntamente alla sezione di Fiuggi - Come forza politica da sempre vicina alle fasce sociali più deboli ci chiediamo quale sia il senso di queste polemiche in un momento così grave per larghi stradi sociali, eccezion fatta per i ceti alti. Non abbiamo nulla contro quelli che praticano il golf.

Ci chiediamo però perché i costi della loro passione sportiva devono ricadere sulle spalle della comunità fiuggina e non vengono invece coperti dalle quote associative? Considerato che i conti di ATF, un'azienda pubblica, evidenziano in questo asset uno sbilancio di oltre 300.000 euro. A nostro avviso tali risorse andrebbero destinate ai servizi sociali, a quanti hanno perduto una casa o non l'hanno mai avuta, alle persone con disabilità e a quanti hanno perso il lavoro. Suggeriamo ad ATF in considerazione degli investimenti annunciati per interventi di riqualificazioni del campo da golf, di fare modo che i costi gravino totalmente sulle quote associative.

In un momento come questo, in cui sono a rischio milioni di posti di lavoro con centinaia di crisi aziendali aperte, questa ci sembra la soluzione giusta. Chiediamo inoltre al Comune di porre freno a tutto questo e destinare le risorse in questione a progetti tesi ad abbattere i livelli di povertà».