Mille lavoratori persi nel giro di un anno. Produzione in flessione dal 2017. Neanche l'anno del Covid era stato così drammatico per Fca Cassino Plant: i primi nove mesi del 2021 sono un vero tracollo per la fabbrica ai piedi dell'abbazia. Questo è quel che emerge dal report del terzo trimestre 2021 delle produzioni e occupazionale degli stabilimenti italiani del Gruppo Stellantis illustrato ieri in conferenza stampa dal segretario nazionale Fim-Cisl responsabile del settore automotive Ferdinando Uliano e il segretario generale Fim di Torino Canavese Davide Provenzano. La fotografia scattata dal sindacato è impietosa. Per tutto il gruppo Stellantis, ma soprattutto per il sito pedemontano: è quello in maggiore sofferenza.
I numeri
Partiamo dai numeri: «Lo stabilimento di Cassino si è attestato con 32.554 veicoli nei primi nove mesi del 2021, con una perdita di volumi -12,8% rispetto anche al 2020 (il 30 settembre le immatricolazioni erano 37.315). Se prendiamo a riferimento il periodo pre-covid ha spiegato Uliano lo stabilimento di Cassino si è attestato con 32.554 veicoli nei primi nove mesi del 2021, con una perdita di volumi -12,8% rispetto anche al 2020. Se prendiamo a riferimento il periodo pre-covid, la produzione quasi raddoppia nella perdita con circa -21,5% rispetto al terzo trimestre 2019. I semiconduttori assestano un ulteriore colpo alla situazione già fortemente negativa determinatasi nel 2020 con il lock-down. Le produzioni si attestano rispettivamente a 11.281 per Giulia e 21.173 per Stelvio. È dal 2017 che continua la flessione sui volumi produttivi dello stabilimento di Cassino. Attualmente lo stabilimento laziale è al 10% 15% della propria potenzialità produttiva».
Rileva il sindacalista: «Il 2021 è stato caratterizzato dal continuo utilizzo di ammortizzatori sociali per mettere in sicurezza l'occupazione, che nel corso dell'ultimo anno e mezzo si è ridotta di oltre 1.000 lavoratori, passando da circa 4300 a 3.289. Solo nel terzo trimestre si sono persi quasi 20 giorni lavorativi (-38%) rispetto al teorico, che vanno ad aggiungersi ai circa 46 giorni di chiusura collettiva del primo semestre. Nei restanti giorni lavorativi comunque si marcia a velocità ridotta con circa 500 lavoratori giornalmente in Cig. La situazione sta avendo pesanti riflessi anche sull'indotto dello stabilimento. Le produzioni di Giulia e Stelvio, vengono ormai svolte da tempo su un unico turno centrale. La speranza per invertire questa tendenza estremamente negativa è appesa alla partenza delle produzioni del nuovo suv Maserati Grecale, questo anche, se non abbiamo tutte le garanzie che sarà sufficiente ad azzerare l'uso degli ammortizzatori sociali. Continuano le produzioni delle prime pre-serie, anche se la partenza prevista a fine anno non è ancora certa.
Incertezza determinata ora dall'approvvigionamento dei semiconduttori, che nel caso del lancio di una nuova vettura, non devono compromettere il successo commerciale con attese interminabili per la consegna.
Vista la situazione di sofferenza sui semiconduttori che caratterizzerà anche il primo semestre del 2022, questo aspetto sarà oggetto del confronto con Stellantis nei prossimi giorni a partire dall'incontro in sede ministeriale dell'11 ottobre. Quindi per il 2021, lo stabilimento sarà condizionato solo dalle performance di Giulia e Stelvio».
Il futuro
«Con il Maserati Grecale approderà a Cassino anche la piattaforma premium con motorizzazione ibrida che consentirà successivamente, probabilmente nel 2022, di svilupparla anche sugli altri due modelli di Alfa Romeo. Per la Fim-Cisl, il futuro piano industriale di Stellantis dovrà prevedere per lo stabilimento di Cassino un forte investimento in nuovi prodotti multimarca del settore premium. Naturalmente ha concluso Uliano vogliamo capire dal gruppo le allocazioni future, viste le dichiarazioni fatte recentemente dal Ceo di Alfa Romeo Philippe Imparato di "un lancio all'anno dei brand Alfa Romeo, Ds, Lancia fino al 2026».
Il piano industriale
Quindi Uliano ha chiosato: «Dalla nostra analisi emerge chiaramente la necessità di un piano industriale di Stellantis che si ponga l'obiettivo di assegnare nuovi modelli agli stabilimenti italiani utilizzando le quattro nuove piattaforme elettriche annunciate dal Ceo Carlos Tavares».