«Stavano prendendo le parti di chi non dovevano prendere. La colpa era di Belleggia e Pincarelli. Conoscendo i Bianchi gli dico di fermarsi».
È il cuore della deposizione di uno dei tre amici dei fratelli Bianchi, sentiti ieri dalla Corte d'assise di Frosinone nel processo per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. E, per la prima volta, c'è chi accusa direttamente anche Francesco Belleggia, l'unico ai domiciliari, imputato al pari di Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli, questi ultimi come sempre in collegamento dalle carceri.

In cinque ore e mezza di udienza, viene più volte ricostruita la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 quando l'aiuto cuoco di Paliano fu colpito mortalmente nella zona della movida du Colleferro. L'udienza è dedicata ad ascoltare le deposizioni di chi, quella sera, era uscito insieme ai Bianchi e li conosce bene.
Il primo a parlare è Vittorio Edoardo Tondinelli. Ricorda di essere partito dal bar di Artena del fratello dei Bianchi per Colleferro dove si incontrano con Francesco Belleggia. «Incontriamo 3 ragazze», ricorda Tondinelli. Così, con i fratelli Bianchi e le ragazze si appartano nella zona del cimitero di Colleferro.

«Sentivo il telefono di Gabriele che squillava ma non rispondeva perché stava consumando un rapporto». A chiamare è Michele Cerquozzi che contatta Tondinelli. Quest'ultimo riferisce: «mi disse "c'è Belleggia che sta facendo un macello veniteci a prendere". Ma non lo prendo sul serio». Cerquozzi non demorde e richiama visto che gli amici non arrivavano. Il telefono è passato a Marco che dice: «Ecco stiamo arrivando». In sei, sempre sull'Audi dei Bianchi ritornano nella zona dei pub.

All'arrivo, «Gabriele dice "allora stanno litigando veramente" - prosegue Tondinelli - Marco dà tutto gas e si accosta il prima possibile. Vedo Belleggia e Pincarelli e altri ragazzi che per me avevano 15-16 anni. Stanno solamente parlando».
Ma i Bianchi velocissimi passano all'azione. «Vedo i fratelli Bianchi avvicinarsi, vedo partire un calcio. Erano in parallelo e non capisco chi lo ha tirato». Il pm Francesco Brando, ieri in aula insieme al collega Giovanni Taglialatela, lo incalza: «Credo... posso dire Gabriele. Ho visto la gamba più lunga, ma potrei sbagliare», la replica. Alla fine, senza specificare quale dei due fratelli sia stato, aggiungerà solo che il «calcio è stato tirato con forza e violenza». E che «i fratelli Bianchi colpivano chiunque».

Il teste parla poi di Omar Sahbani: «strillava fermi non serviva ‘sta cosa». Gli si chiede di Belleggia e Pincarelli: «Partecipano attivamente?» E conferma. Parla poi di Willy, «un ragazzo vestito di bianco, con la pelle olivastra, magro, che veniva colpito con calci e pugni da i fratelli Bianchi». Quindi l'accusa al quarto uomo: «Belleggia sferra un calcio a tutta potenza. Mira alla testa mi sembra colpisce la parte posteriore. Tipo un calcio di rigore come stesse colpendo un pallone». Nell'auto si accende una discussione: «Omar era arrabbiatissimo, continuava a dire che non serviva. Stava aggredendo verbalmente Belleggia. Lo accusava di aver colpito quel ragazzo che era a terra. Omar l'abbiamo dovuto trattenere: voleva picchiare Pincarelli».

Il presidente Francesco Mancini chiede di Belleggia e Pincarelli: «quando i bianchi iniziano a colpire loro fanno lo stesso?». E il teste conferma: «Esattamente».
L'altro teste Michele Cerquozzi dichiara: «Pincarelli aveva atteggiamenti provocatori». E ricorda che Belleggia era scappato perché lo cercavano. Poi arrivano i Bianchi: «Ho visto arrivare da dietro la siepe Marco che si butta in mezzo alla mischia e si fa largo a spinte pugni calci. E si trova Willy davanti a lui, gli dà un calcio e lo sbatte sulla macchina e poi cade. Willy poggia i gomiti a terra. Gabriele dà un calcio o un pugno a un ragazzo che stava lì. Poi ho visto Belleggia alzare il piede per dare un calcio ma non ho visto se colpiva, avevo una macchina davanti. Ho sentito una botta». Parla della discussione dopo il fatto: «Pincarelli disse che si prendeva tutte le responsabilità invece Belleggia disse che non l'aveva toccato. Gabriele gli disse che non era più un amico perché non si prendeva le sue responsabilità».

Il teste alle domande della parte civile spiega: «Marco ha dato un calcio a Willy, Gabriele un calcio all'amico di Willy e Belleggia un calcio a Willy».
Infine, l'ultimo teste Omar Sahbani, che arriva dagli arresti domiciliari, e del quale viene prodotta una sentenza di condanna definitiva per droga in cui è coinvolto insieme ai Bianchi. Ricorda che «Belleggia e Pincarelli si comportavano male. Pincarelli diceva "mio fratello Marco e mio fratello Gabriele"». Poi aggiunge quando sono arrivati i Bianchi «Pincarelli e Belleggia si davano più arie. Sono partiti con calci e spintoni. Mi butto su Gabriele e dico "state a sbagliare, fermatevi"». Secondo il teste è quando stanno per andare via che succede l'irreparabile: «Marco preso da adrenalina colpisce con un calcio Willy. Belleggia inizia a colpirlo con calci.

E poi anche Pincarelli a calci. Ho visto un accanimento verso il ragazzo e ho preso per la camicia Pincarelli. In macchina comincio a urlare. Dico ai Bianchi che non dovevano andare a aiutarli perché erano Pincarelli e Belleggia a fare tutto ‘sto macello». A domande più specifiche accusa Marco di aver colpito Willy, ma non Gabriele che stava da altra parte. «Dopo Marco, è arrivato Belleggia che l'ha colpito mentre si rialzava con un calcio in faccia come fosse un pallone. Belleggia insieme a Pincarelli l'ha colpito da dietro a terra. L'amico si è buttato su Willy ed è stato colpito anche lui a pugni. Hanno colpito una persona che stava a terra, non serviva».

Il presidente vuole chiarire un particolare: «Willy è la prima persona a essere colpita dicono tutti», però il teste resta sula sua posizione «No è stato l'ultimo, quando se ne stavano andando». Quindi il giudice fa notare che è successo tutto in 55 secondi, considerato che il teste ha riferito di essersi avvicinato alla mischia non subito e di non aver visto tutto dai primi istanti.
Tante le contestazioni fatte dalle difese (avvocati Mario e Masimiliano Pica, Vito Perugini e Loredana Mazzenga) che hanno letto diverse intercettazioni tra i testi, spesso senza ottenere risposte. Parti civili gli avvocati Domenico Marzi e Vincenzo Galassi per i Monteiro, per i Comuni Vincenzo Pastorino, Maurizio Frasacco e Maurizio Ferrandino. Prossima udienza tra due settimane per ultimare i testi del pm.