Sarà il ballottaggio a decidere quale sarà la prossima amministrazione di Sora. I due candidati alla carica di sindaco che si giocano la partita sono Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. A votare è stato il 67.10% degli aventi diritto: 16.144 elettori distribuiti su 25 seggi collocati su tutto il territorio comunale. Il dato è in calo rispetto a cinque anni fa: nel 2016 votò il 69.34% degli aventi diritto.
A tarda sera lo spoglio era ancora in corso, ma quando mancavano circa duemila sxchede da scrutinare appariva chiaro che il secondo turno fosse una partita tra Di Stefano e Tersigni. Terzo il candidato del centrodestra Altobelli, più staccati il sindaco uscente De Donatis e la candidata del M5s Di Folco.
«Sono emozionatissimo perché la città ha risposto - ha commentato a caldo Di Stefano, il più giovane dei cinque pretendenti alla fascia tricolore - Abbiamo fatto una campagna elettorale nel segno della correttezza. Devo ringraziare tutti i miei candidati al consiglio comunale, tutta la gente che mi ha sostenuto perché non era scontato.
È stata una partita difficile, anche sul primo turno. C'era un centro destra forte, c'erano i partiti e noi abbiamo giocato una partita veramente complicata. Ora ho la possibilità di giocarmi la finale. Siamo carichi, vogliamo vincere. Ai cittadini chiedo di rinnovarmi la fiducia, anche a chi oggi non mi ha votato, perché è la fiducia data ad un giovane di 31 anni che ha veramente voglia di cambiare questa città, mettendosi a disposizione di tutti. Per le prossime due settimane il mio impegno sarà andare dove forse non sono riuscito ad arrivare in questi mesi, voglio farmi conoscere da tutti. Sono un ragazzo semplice, nato, cresciuto e che vive in questa città e la ama profondamente».
Emozionata anche Eugenia Tersigni: «Siamo partiti con un progetto che aveva "Sora nel cuore" e l'abbiamo sempre tenuto forte nella nostra anima per dare un'alternativa a questo territorio. Ringrazio tutti i sorani per aver creduto nella soranità, nell'orgoglio di essere sorano, dell'amore per questo territorio che ha veramente bisogno di rinascere e di risplendere per tornare ad essere un leader. Grazie a chi ha dato fiducia a noi: una squadra giovane, delle belle persone, veramente un progetto innovativo, di discontinuità, un progetto che crede veramente in Sora. Siamo pronti per rincontrare i cittadini in questi quindici giorni che verranno, per coinvolgerli in questo amore smisurato per la città.
Noi non diciamo cose che non possiamo realizzare, ma abbracciamo la cittadinanza con gioia».
Per un lungo periodo, nel pomeriggio di ieri, a spoglio iniziato, a tenere testa alla Tersigni è stato il candidato del centrodestra Federico Altobelli, che si piazza sul gradino più basso del podio. Nelle prossime due settimane vedremo se i due candidati alla carica di sindaco stringeranno accordi: certamente appetibili i voti del candidato Altobelli. Pochi quelli di scarto tra la candidata del M5s Valeria Di Folco e il sindaco uscente Roberto De Donatis, che ha ricevuto una sonora bocciatura dall'elettorato.
«Gli elettori hanno preferito credere ed ascoltare chi negli ultimi anni ha sempre definito quest'amministrazione fallimentare dal blog di famiglia e gli stessi amministratori di maggioranza che andavano in giro per i bar. Mi sono proclamato vincitore morale di queste elezioni e lo continuo a credere. Il popolo è sempre sovrano e quindi accettiamo il verdetto con la consapevolezza del fatto che evidentemente dal punto di vista comunicativo non siamo stati in grado di trasmettere ai cittadini il grande lavoro svolto in questi anni. Anche la gestione della pandemia, a più riprese sottolineata come ottimale, è stata ritenuta un ostacolo al buon amministrare.
Mi assumo tutte le responsabilità e sono certo che Sora avrà il governo che merita».
Lo spoglio è continuato fino a notte fonda. Un fatto singolare è accaduto nel pomeriggio, poco prima delle 15, orario ultimo per votare. Protagonista una donna che, secondo quanto riportato, avrebbe scattato una foto con il cellulare della sua scheda nella cabina elettorale di un seggio allestito alle "Fiere di Sora"; poi l'avrebbe depositata nell'urna. La donna ha dovuto spiegare il suo comportamento agli agenti della Digos.