Gli automobilisti e, più in generale, i cittadini, come del resto gli stessi amministratori comunali, non ne possono proprio più. Sono esausti e increduli del fatto che a distanza di otto anni, ancora non sia stato trovato il modo di sistemare la principale strada di accesso al paese.

Stiamo parlando della frana al km. 2 della provinciale Villa Santo Stefano-Amaseno, all'altezza del bivio con la via comunale dei Porcini, che ha causato il crollo parziale della carreggiata con la conseguente chiusura del tratto compromesso. Una vera sciagura per i tanti pendolari, ma anche per quanti devono raggiungere il piccolo centro ciociaro o la zona del Pontino, costretti a compiere giri lunghissimi o a utilizzare strade comunali alternative. Anche queste ultime, però, ormai stanno cedendo sotto il peso e il passaggio continuo dei mezzi pesanti. L'allarme lo aveva già lanciato lo stesso sindaco Giovanni Iorio. Purtroppo la Provincia, ente preposto, sembra che non abbia nè i fondi necessari, nè le competenze per provvedere al contenimento del costone franato.

L'Amministrazione di Palazzo Iacobucci ha garantito il suo intervento, ma soltanto una volta che si fosse provveduto alla messa in sicurezza della via, intervenendo sul rifacimento della carreggiata che pure ha un costo di circa 300mila euro. La soluzione quindi è nelle mani della Regione Lazio, alla quale l'Amministrazione santostefanese si è rivolta in modo diretto, dopo avere lungamente atteso, nella speranza che si raccordassero Provincia e Regione. Adesso, pertanto, si aspetta solo la risposta della Pisana, che dovrebbe stanziare risorse "ad hoc" per il ripristino della stabilità idrogeologica nel tratto di strada franata.

Non c'è più tempo da perdere, però, insistono i cittadini. Inoltre, adesso che incombe la stagione invernale e con le piogge in arrivo, si teme il peggio. Ovvero che anche le strade comunali possano collassare e che la frana sulla provinciale si allarghi ulteriormente.