Causa lockdown si registra il crollo degli accessi pediatrici al pronto soccorso. Lo dice uno studio dell'unità di pediatria del polo ospedaliero frusinate. «L'analisi ed il confronto degli accessi presso il pronto soccorso pediatrico di Frosinone/Alatri (nel 2019 circa 13.800 accessi) - si legge nel report - ha mostrato in linea con gli altri pronto soccorso, durante il periodo di lockdown, una riduzione nel 2020 dell'81% rispetto al 2019.

Le diagnosi specifiche sono diminuite nel 2020 e questa riduzione è stata significativamente più alta per le malattie trasmissibili per via aerea. Considerando il triage per categoria: i codici rossi sono rimasti simili; i codici gialli sono aumentati; e i codici verdi sono diminuiti. La diminuzione delle malattie trasmissibili per via aerea è stata significativamente maggiore rispetto a quelle trasmissibili non per via aerea».

I due studi hanno cercato di dare risposta a un doppio quesito: «Che effetti ha avuto il lockdown sulle visite pediatriche al pronto soccorso? E le mascherine hanno avuto altre conseguenze, oltre alla protezione dal coronavirus, sulle malattie trasmissibili per via aerea dei bimbi?». Lo studio ha coinvolto i reparti di pediatria di diversi ospedali distribuiti su tutto il territorio nazionale. I dati analizzati sono prevenuti dai pronto soccorso di Ancona, Bergamo, Bologna, Catania, Foligno, Latina, Milano, Napoli, Roma, Trieste e Frosinone/Alatri, «che rappresentano circa il 10% del totale delle visite pediatriche annue in Italia», evidenzia il report.

L'obiettivo del lavoro «era quello di valutare: come la pandemia da Sars-CoV-2 e le relative strategie preventive, nel periodo di lockdown (9 marzo 2020 – 3 maggio 2020), abbiano modificato la percentuale dei tassi di visite, diagnosi specifiche (malattie respiratorie, cardiologiche, infettive, traumi) considerato questo periodo storico molto importante di grave situazione epidemiologica legata alla pandemia». Il secondo lavoro ha messo a confronto «17 diagnosi specifiche, raggruppate in trasmissibili per via aerea e non trasmissibili per via aerea».