Campo da golf si, campo da golf no, campo da golf forse. Un tema divisivo che da almeno un quarto di secolo, in pratica da quando dell'Ente Fiuggi di Giuseppe Ciarrapico fu estromessa dalla sua gestione congiuntamente a Terme ed Imbottigliamento, continua a dividere la città, animando a fasi alterne il dibattito politico. Da una parte alcuni praticanti di questo sport, nonostante tutto ancora elitario e dall'altra larghi strati sociali che non esistano un solo istante nel sostenere la tesi: «Se vuoi giocare a golf, allora i costi di gestione te li paghi tu e non li scarichi sulla comunità fiuggina». A puntellare le loro tesi anche la grave crisi economica che ha investito la città nell'era del Covid 19. Con decine di posti di lavoro andati perduti ed interi nuclei famigliari devastati ed alle prese con questioni più serie come garantire un piatto di minestra ai propri figli. Ecco perché ogni qual volta parte qualche sterile polemica, per bocca di isolati golfisti, sull'altro fronte "viene giù il mondo".
C'è poi chi invece innanzi a tutto questo non può fare atro che tener conto delle due esigenze cercando di conciliare gli interessi contrapposti e non è facile.
È questo certamente il caso dell'amministrazione comunale di turno ed Atf S.p.A. che l'impianto sportivo ha in gestione. Entrambi costrette senza lesinare sforzi a dare il massimo e provare a risolvere problemi strutturali che si trascinano da anni. Tenuto soprattutto conto delle ristrettezze economiche con le quali sono chiamate a fare i conti in tempi di vacche magre.
Tuttavia Comune di Fiuggi ed Atf S.p.A.
continuano a ritenere il campo da Golf un assetto strategico e quindi sono seriamente intenzionate ad investirci sopra. «Al momento sono allo studio tre progetti alternativi per garantire una adeguata disponibilità di acqua per l'irrigazione durante l'intero anno - spiega Fabrizio Niccolai direttore marketing di ATF e responsabile del campo da golf - contestualmente, è già stato elaborato un progetto, pressoché esecutivo, a cura di un'azienda leader del settore, per il rifacimento completo dell'impianto di irrigazione. Trattasi di interventi che, di concerto proprietà e l'azienda, riteniamo necessari per proseguire nel lavoro di riqualificazione e di posizionamento sviluppato e che ha condotto il Golf Fiuggi ad essere un importante punto di riferimento nelle strategie turistiche regionali legate al mondo del golf».
«Il risultato raggiunto con il progetto legato alla costruzione della DMO "Lazio Golf District" che vede Atf, con l'assett golf, soggetto coordinatore dell'iniziativa ricorda insieme ad un altro importante progetto che, gestito dal Golf Fiuggi, ha portato sul territorio diciotto tra i più importanti tour operator internazionali del turismo del golf a conferma della credibilità acquisita e il valore del lavoro che l'azienda insieme all'amministrazione comunale, sta portando avanti».
Non c'è dubbio tant'è che l'impianto fiuggino è entrato anche a far parte del circuito "Ryder Cup 2023". Lo stesso che nei prossimi mesi finirà nel bando di gara europeo che andrà ad interessare tutti gli asset di ATF.
Perché poi una domanda rimane sospesa: È giusto che la comunità fiuggina contribuisca ogni anno con 250/300 mila euro nel tener "vivo" l'impianto sportivo? La Fiuggi di oggi può ancora permettersi tutto questo? Soprattutto dove inizia e dove finisce la decenza di qualche isolato golfista che continua a lamentarsi perché il green non rasenta la perfezione? Senza mai chiedersi quanto costa a lui giocare a golf a Fiuggi e quanto invece spendono i suoi colleghi negli altri campi sparsi in Italia. Tutto questo poi provate a spiegarlo ai lavoratori stagionali, ai disoccupati ed a quanti hanno visto le loro attività commerciali andarsene ramengo.
Ci sono momenti nella vita in cui rimanere in silenzio è di gran lunga la soluzione migliore, evitando se possibile di prendere pubblicamente a schiaffi la miseria e la disperazione. E' una questione di stile, di forma e di sostanza.