Se ne andavano in giro sui monti del versante laziale del Parco nazionale d'Abruzzo a raccogliere genziana. Non ci sarebbe stato nulla di male se non ne avessero raccolta una quantità esagerata: ben cinquanta chili. Considerando che per preparare il noto liquore bastano poche decine di grammi di essenza, ecco che l'ipotesi del consumo familiare è andata a farsi benedire. Così a carico dei "cacciatori di genziana", tre uomini di Sora, Isola del Liri e Colleferro, sono scattate altrettante denunce e contravvenzioni.
È accaduto domenica scorsa nell'area protetta del massiccio della Meta dove i guardiaparco del reparto di San Biagio Saracinisco si sono imbattuti nei tre che trasportavano cinque voluminosi sacchi neri. Dal controllo è emerso che i sacchi di polietilene erano pieni di radici di genziana (specie vegetale a rischio di estinzione), appena estirpata, per un totale di circa cinquanta chili.
I tre raccoglitori, A. C. di Sora, F. C. di Isola Liri e C. T. di Colleferro, sono stati denunciati alla procura della Repubblica di Cassino per i reati di "danneggiamento delle specie vegetali in area protetta" e "distruzione e deturpamento delle bellezze naturali". Dovranno pagare anche le relative sanzioni amministrative. La genziana raccolta è stata sequestrata; è deperibile e perciò verrà distrutta. Sono in corso verifiche e sopralluoghi per valutare se l'azione dei tre ha comportato ulteriori danni al territorio e agli habitat naturali interessati.