Il punto è semplice. La Camera di Commercio del Basso Lazio è il socio di maggioranza relativa del nuovo Consorzio industriale regionale unico. Con oltre il 10%. Il che vuol dire che sarebbe arduo immaginare un consiglio di amministrazione senza un rappresentante dell'ente camerale. Unindustria, però, è pronta a rivendicare un posto nel cda. Per non essere tagliata fuori dalla governance di un ente che si annuncia non soltanto strategico, ma decisivo.

Toccherà ad Unioncamere Lazio scegliere chi dovrà essere il rappresentante all'interno del consiglio di amministrazione del Consorzio. E la giornata di oggi potrebbe essere determinante. Ma è evidente che la partecipazione azionaria non è un elemento di secondo piano. La Camera di Commercio del Basso Lazio ha oltre il 10%. Poi c'è il Comune di Frosinone con il 6% e quindi tanti altri soci con partecipazioni più piccole.

Quello che deve essere chiaro è che parliamo di un ente nuovo, completamente diverso rispetto a quelli che c'erano prima. E di conseguenza le partecipazioni azionarie fanno riferimento alla fase attuale. Non al pregresso. Un elemento che sicuramente sarà tenuto in considerazione nella fase delle scelte dei membri del consiglio di amministrazione.

Assetti ed equilibri
La Regione Lazio ha inviato le lettere ai vari enti, fissando una scadenza: il primo ottobre. Il cda provvisorio sarà formato da 5 membri. Uno è il presidente del Consorzio industriale regionale unico Francesco De Angelis, nominato nei giorni scorsi dal Governatore Nicola Zingaretti. E toccherà proprio a De Angelis indicare altri 3 membri: i presidenti dei Consorzi industriali che hanno dato vita all'ente unico. Ed essendo lui quello dell'Asi di Frosinone, il ventaglio di scelte si riduce a 4: il Consorzio Sud Pontino, il Consorzio Roma-Latina, il Consorzio di Rieti e il Cosilam di Cassino. In ogni caso sarà Francesco De Angelis ad effettuare le indicazioni. I tempi sono ristrettissimi. Poi c'è l'esponente che dovrà essere indicato da Unioncamere Lazio.

Il punto riguarda proprio il ruolo dell'ente camerale, socio di maggioranza del Consorzio industriale regionale unico. Come spiegare una eventuale esclusione dal consiglio di amministrazione? Unindustria però sembra intenzionata ad insistere.
L'associazione degli industriali del Lazio non ha propri esponenti nel Consorzio e c'è anche chi ha sottolineato il fatto che sarebbe opportuna l'indicazione di un esponente di Roma, considerando la netta maggioranza che gli enti del Basso Lazio hanno nel Consorzio unico. Però è valida pure l'altra impostazione: proprio perché ci sono numeri e percentuali che definiscono bene le quote di partecipazione, è giusto tenerne conto.

Strategie e mission
Francesco De Angelis è ora presidente del Consorzio industriale del Lazio. Nel luglio scorso ha tracciato la rotta della mission dell'ente. Rilevando: «Mettiamo in campo una nuova mission, con nuovi strumenti e nuove attività. Un'esigenza che c'era, visto che i Consorzi sono stati ideati al tempo della Cassa del Mezzogiorno.
Ora, tra le altre cose, diventeremo soggetto intermedio per la gestione dei fondi strutturali e saremo strumento fondamentale per le imprese. Metteremo in campo progetti per gli investimenti, lavoreremo all'internazionalizzazione e stiamo già operando rispetto ai siti dismessi. Noi vinceremo questa sfida».

Lo stesso De Angelis ha più volte ricordato come si partirà con una dotazione di 50 milioni di euro per le infrastrutture e uno sulla digitalizzazione. Aggiungendo: «Con il Consorzio industriale unico saremo più forti perché avremo un ente nuovo, adeguato ai tempi attuali e fortemente innovativo. Quella che stiamo per fare non è una semplice fusione, ma una vera e propria riforma.
Il nostro sarà un organismo intermedio di gestione delle risorse regionali, comunitarie e del Recovery Fund.
Vuol dire attrazione di investimenti, competitività, sviluppo, occupazione».

In meno di un anno ci sono state due grandi novità negli assetti del Basso Lazio. La prima è stata rappresentata dalla Camera di Commercio di Frosinone e Latina.
Con il presidente Giovanni Acampora che ha immediatamente colto la portata di quella che è una rivoluzione perfino sul piano culturale. Poi il Consorzio industriale regionale unico, all'interno del quale le province ciociara e pontina hanno un peso rilevante.
Il riferimento di De Angelis al Piano nazionale di ripresa e resilienza fa capire bene quali possono essere le opportunità in termini di progetti in grado di intercettare quel tipo di risorse. Non solo quelle del Pnrr, ma più in generale i finanziamenti messi a disposizione dall'Unione Europea. Inoltre il Consorzio unico rappresenterà una straordinaria opportunità per l'industria manifatturiera delle due province.
E la competizione in corso per la nomina a membro del consiglio di amministrazione dimostra quanto sia ambito e importante far parte di questo ente.

La posizione della Regione
Il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori ha affermato nei mesi scorsi: «Il lavoro di squadra tra Regione Lazio, i territori, gli enti locali e le associazioni di categoria ha dato buoni frutti: il Lazio ha il Consorzio industriale unico più grande d'Italia. Una grande occasione di rilancio economico e di sviluppo. Si tratta di un passaggio storico per la nostra Regione, con cui diamo vita ad uno strumento prezioso per l'attrazione degli investimenti e per le politiche industriali». Paolo Orneli, assessore regionale allo sviluppo economico, commercio e artigianato, ricerca, start-up e innovazione, ha affermato in occasione della fusione: «Sarà il più grande Consorzio industriale d'Italia.
È un passaggio storico per la nostra regione, che si doterà di uno strumento prezioso per l'attrazione degli investimenti e per le politiche industriali. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo. Ora bisogna correre, per investire sui territori e tornare a crescere».