I residenti hanno urlato, gridato, protestato per anni: l'odore forte, quelle puzze erano forti, tanto forti da tenerli "ostaggi" nelle proprie abitazioni. Poi le schiume che affioravano nell'acqua, la decisione di molti di abbandonare gli orti, la disperazione e la scelta di mettere in vendita la casa costruita con tanti sacrifici. Estate, inverno, episodi continui che i cittadini hanno dovuto fronteggiare come meglio potevano, finestre chiuse e tanta amarezza per l'impossibilità di poter godere delle loro proprietà. Barricate e proteste, urla spesso rimaste inascoltate.

I comitati si sono fatti valere, hanno portato la questione all'attenzione delle politica, hanno fatto segnalazioni ed esposti. E riguardo a puzze e sversamenti alcuni consiglieri comunali si sono fatti portavoce del malcontento portando in assise civica interrogazioni, chiedendo chiarimenti per le centinaia di residenti della zona a ridosso tra Cassino e Villa S. Lucia. Odori nauseabondi che, come emerge dall'ordinanza, anche alcuni dei coinvolti avevano notato: "percorrendo la Casilina ha sentito delle forti puzze delle quali chiede conto. Come risulta da seguenti conversazioni, sono stati rilevati da tempo valori alti di ammoniaca" , come si evince dal l'ordinanza del gip sodani .

Intanto si attende la fissazione degli interrogatori per Riccardo Bianchi presidente del Consiglio di Amministrazione e amministratore delegato della AeA spa; Roberto Orasi, amministratore di fatto della stessa; e Amedeo Rota, responsabile degli impianti Cosilam gestiti da AeA, finiti ai domiciliari. E per Laura Paesano, project manager della società, che ha obbligo di dimora e di presentazione alla Pg; e per Jessica Bartolucci, responsabile dell'impianto di depurazione che ha divieto di dimora nel comune di Villa S. Lucia e obbligo di presentazione alla Pg. Diversi gli indagati a piede libero, sempre per l'ipotesi di inquinamento ambientale.