«Sembrava tutto finito. Poi sono arrivati i fratelli Bianchi...». E una banale lite tra giovani, dovuta a un apprezzamento di troppo a una ragazza, si è trasformata in un'aggressione inaudita che ora vede imputati, con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Il ricordo della notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 è ancora vivo nella mente di chi ha assistito alla tragica fine di Willy Duarte Monteiro. Ieri, nel corso del processo che prosegue a tappe forzate davanti ai giudici della Corte d'Assise di Frosinone, è comparso Gianmarco Farbotti, uno dei testimoni oculari dell'omicidio, il quale, oltre a ripercorrere le fasi dell'aggressione mortale al giovane chef di Paliano, ha evidenziato come l'arrivo dei fratelli Bianchi sul posto abbia fatto salire la tensione alle stelle.
Tanto da provocare un silenzio assordante, paura tra i presenti, e il successivo fuggi fuggi generale. «Conoscevo Willy, giocavamo a calcio assieme da piccoli, e conosco Cenciarelli. Nessuno di loro due stava partecipando alla discussione». Ha raccontato Farbotti, partendo dagli attimi precedenti il delitto, ovvero dalla lite che si era verificata alcuni minuti prima su una scalinata del centro di Colleferro.
«Ricordo che Belleggia - ha affermato - dopo aver colpito Zurma, si è allontanato, mentre Pincarelli ha continuato a litigare con altri amici di Federico. Poi tutti si sono spostati dietro l'edicola, e si è formato un cerchio di persone. A un certo punto sembrava tutto finito. All'improvviso sono arrivati i fratelli Bianchi ed è sceso il silenzio. La gente ha iniziato ad allontanarsi. A Cenciarelli ho detto di non mettersi in mezzo con quelle persone, perché pericolose».
Il teste ha quindi ricostruito le azioni rapidissime e violente che hanno provocato la morte del ragazzo di Paliano. «Gabriele Bianchi ha evidenziato è andato spedito verso Willy e l'ha colpito in pieno petto con un calcio frontale, piegando la gamba, facendo leva con l'altra e spingendo col bacino. Willy è andato a sbattere contro una macchina, è caduto e Marco Bianchi l'ha colpito con un pugno in faccia mentre provava a mettersi in piedi. Da allora non si è più rialzato. Anche Pincarelli ha fatto notare gli ha dato un calcio in faccia, mentre Belleggia non l'ho visto partecipare.
Poi sono scappati tutti e quattro».
Significativo anche un altro dettaglio raccontato da Farbotti sui fratelli di Artena, noti come picchiatori e recentemente condannati per altri episodi simili.
«Conoscevo i Bianchi ha concluso per lo sport che praticano, perché anch'io faccio sport da combattimento. I loro nomi erano noti a Colleferro e dintorni per lo spaccio, le risse e i pestaggi».