Scarichi fuori controllo nel rio Pioppeto, con valori di metalli e altre sostanze oltre i limiti: il Nipaaf del Gruppo carabinieri forestali di Frosinone sequestra il depuratore consortile di Villa Santa Lucia e dà esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, un obbligo e un divieto di dimora nei confronti dei vertici della AeA, la società alla quale dal 2017 fa capo l'impianto prima gestito dal Cosilam. A sostanziare le misure emesse dal gip Sodani, sulla base dei riscontri ambientali e sulle intercettazioni telefoniche dei militari del Nipaaf, una «continua e significativa violazione dei limiti tabellari stabiliti per i reflui dello scarico finale nel depuratore consortile».

E un atteggiamento di inerzia, scrive il gip Sodani: davanti ai dati «non si sarebbero attivati nel porre in essere le azioni necessarie per evitare che lo scarico dell'impianto inquinasse il fiume, compiendo semmai condotte tese ad occultare per quanto possibile le problematiche esposte».

Ai domiciliari finiscono Riccardo Bianchi presidente del Consiglio di Amministrazione e amministratore delegato della AeA spa; Roberto Orasi, amministratore di fatto della stessa; e Amedeo Rota, responsabile degli impianti Cosilam gestiti da AeA. Obbligo di dimora e di presentazione alla Pg per Laura Paesano, project manager della società; divieto di dimora nel Comune di Villa Santa Lucia e obbligo di presentazione alla Pg per Jessica Bartolucci, responsabile dell'impianto di depurazione. Diversi gli indagati a piede libero, sempre per l'ipotesi di inquinamento ambientale.

DA NON PERDERE!

Tutti gli approfondimenti su questo argomento sono disponibili nell'edizione odierna, in edicola o nella versione digitale di Ciociaria Oggi.

EDICOLA DIGITALE: Approfitta dell'offerta, un mese a soli € 0.99