Altra sentenza della sezione di Latina del Tar del Lazio favorevole ai proprietari dei terreni espropriati decenni fa ad Atina. Questa volta la sentenza in questione è quella relativa al ricorso intentato dalla famiglia Tutinelli che aveva avviato il processo giudiziario perché le fosse riconosciuta una serie di richieste avanzate verso l'amministrazione comunale e non ancora definite.

In sostanza, nel ricorso la famiglia Tutinelli chiedeva al Tar di pronunciarsi in merito al silenzio-rifiuto tenuto dall'ente di piazza Saturno sulla diffida presentata dai Tutinelli lo scorso 30 marzo e riferita a due distinte richieste: la prima riguardava l'avvio e la definizione del procedimento di acquisizione dei terreni ricadenti nel foglio 3 del Comune di proprietà dei ricorrenti e sui quali, a suo tempo, il Comune di Atina aveva realizzato opere pubbliche "in assenza di atti espropriativi".

La seconda, invece, interessava altre due particelle di terreni, regolarmente espropriate ma per le quali non si era ancora provveduto a variare l'intestazione del proprietario: infatti, la richiesta chiedeva la loro volturazione in favore dell'amministrazione atinate.
Nella sentenza sono indicati i motivi della decisione presa dal tribunale amministrativo, tra i quali la tardività del deposito della memoria difensiva del Comune di Atina, cosa che ha influito nella decisione dei giudici.
Tra gli altri dati che possono cogliersi dalla lettura della sentenza del Tar c'è quello che informa degli atti sui quali si basa tutta la vicenda giudiziaria e che la dice lunga sui ritardi che le varie amministrazioni comunali hanno accumulato in questa che rappresenta una delle pagine meno edificanti della recente storia del Comune di Atina.

Ci riferiamo agli atti che diedero inizio agli iter espropriativi e poi caduti nel dimenticatoio: il decreto prefettizio di esproprio del 28 dicembre 1977 e un secondo del primo dicembre 1986. Ora, al sindaco di Atina Adolfo Valente non resta che ottemperare alla sentenza emessa dal Tar: dovrà dunque provvedere ad avviare il procedimento di acquisizione dei terreni non ancora fatto, mentre dovrà volturare la proprietà degli altri rimasti intestati ai Tutinelli. E il tempo stringe. Il tutto andrà eseguito entro sessanta giorni e dopo aver pagato le spese.