Depuratore, un benvenuto con le spine al neo responsabile degli uffici tecnici comunali. L'ing. Antonio Salvatori, apprezzato professionista anagnino, torna a ricoprire il ruolo di capo settore, dopo anni di lontananza da Anagni. Il "dopo Alessandrello", però, si sta rivelando un puzzle inestricabile. Tra le vicende più spinose quella riguardante il quartiere di San Bartolomeo.
Dopo gli interventi dei carabinieri, che portarono alla scoperta del cattivo funzionamento del depuratore, addirittura del non funzionamento visto che i liquami bypassavano l'impianto, si attendeva la fine dei lavori allo stesso depuratore, avviati senza indugio dalla società cui competono. Nei giorni scorsi l'ufficio tecnico guidato dall'ing. Leonardo Lapomarda, subentrato temporaneamente ad Alessandrello, avrebbe ultimato la relazione richiesta dall'Arma e sollecitata dal sindaco Natalia unitamente all'assessore Valentina Cicconi, con un finale a dir poco sconcertante: «L'opera risulterebbe abusiva, in quanto non rispettate condizioni essenziali previste nel documento autorizzativo.
E, come tale, il depuratore quasi ultimato dovrebbe essere demolito». Non solo: «rivedendo la pratica relativa al posizionamento e funzionamento dei contatori, pare che l'accordo predisposto dal gestore e sottoscritto dai rappresentanti del Comune, sarebbe altrettanto viziato e non efficace».
La validità delle condizioni, criticate da centinaia di residenti, era subordinata all'efficacia della delibera n. 29 dell'8 novembre 2017. Ebbene, gli uffici non avrebbero dato seguito al dispositivo, rendendone privi gli effetti (presa in carico di strade e giardini). Si rischiano grosse somme a titolo di indennizzi e risarcimenti; cifre che non sarebbe giusto finissero a carico della comunità.