Accusato di aver manomesso il contatore e di essersi impossessato di quantitativi di gas metano pari a mc.
3.626, sottraendoli alla società Enel Energia Spa. Nei guai per furto aggravato è finito un settantenne di Anagni. La vicenda è venuta fuori a dicembre del 2018.

I fatti
Stando alle accuse l'anagnino, con più azioni, in tempi diversi, al fine di trarne un ingiusto profitto, si è impossessato di quantitativi di gas rubandoli quindi alla società, con l'aggravante di aver commesso il fatto con violenza sulle cose. L'uomo, infatti, sempre stando alle accuse, ha manomesso il sigillo apposto a maggio del 2015.

Dopo la scoperta della manomissione del sigillo e dell'azione messa in campo dal settantenne di Anagni, nei suoi confronti è scattata l'accusa di furto.
L'uomo è difeso dall'avvocato Mario Cellitti.
Deve quindi difendersi dell'accusa di essersi si impossessato di quantitativi di gas metano pari, come detto, a mc. 3.626, in danno della società Enel Energia Spa.