Ancora corsi d'acqua sotto i riflettori dei cittadini a causa dei danni causati ai terreni circostanti a seguito di straripamenti che hanno eroso le sponde.
E il corso d'acqua in questione è l'irruento Rio d'Agnone che, nel suo corso, attraversa i comuni di Villa Latina e Atina. Ed è nel territorio di Atina che il Rio, già dopo le fortissime piogge dell'ottobre 2018, fece danni portando via con sé interi tratti di sponda e di strada che lo costeggia, la comunale via Bersaglio.

Nonostante il pericolo evidente, chi doveva prendere provvedimenti (il corso d'acqua è sotto l'amministrazione di un consorzio di bonifica), ha fatto orecchie da mercante; chi doveva riparare la strada, il Comune di Atina, ha – giustamente – preteso che prima di metterci mano, fossero ripristinate le condizioni di sicurezza del Rio per non trovarsi di nuovo al punto di prima quando si replicavano le forti piogge, cosa puntualmente avvenuta la notte del 15 ottobre 2020.

«Sono al corrente del forte disagio che vivono i residenti di via Bersaglio - ci dice Adolfo Valente, sindaco di Atina - Il caso è anche ben noto al Consorzio Valle del Liri per averlo segnalato già da tre anni ormai, ma l'inerzia nell'intervenire ci ha spinto a chiedere un finanziamento per ripristinare le condizioni di sicurezza della strada, ma sul corso d'acqua abbiamo le mani legate».

Valente prende spunto dal caso del rio d'Agnone per ribadire l'azione messa in atto dalla sua amministrazione che deliberò di uscire dal perimetro di contribuenza del Consorzio: «I tempi per opporsi alla nostra delibera sono ampiamente scaduti, per cui riteniamo che gli utenti di Atina non debbano più essere destinatari delle richieste del tributo e di ciò abbiamo anche informato la regione Lazio».

Dunque, Atina ai ferri corti con il Consorzio Valle del Liri in una contesa che sul tavolo vede aperti altri punti di contrasto e sempre legati a corsi d'acqua che le forti piogge trasformano in macchine devastatrici di sponde, come rio Cancello che tiene chiusa via Latina da oltre dieci anni (qui la corrente scavò al di sotto della sede stradale facendola restare in bilico sul vuoto per oltre venti metri). E tra pochi giorni è ottobre. Incrociamo le dita.