Dopo averlo scoperto quasi 20 anni fa, l'astrofisico Gianluca Masi ha di nuovo fotografato l'asteroide (65487) "Divinacommedia in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante (13-14 settembre 1321).
A giugno, l'International Astronomical Union (Iau) aveva assegnato ufficialmente all'asteroide (65487) 2003 CD20 il nome "Divinacommedia", su proposta dellp stesso astrofisico ceccanese, responsabile scientifico del progetto "Virtual Telescope" e coordinatore per l'Italia di "Asteroid Day", dopo la co-scoperta del corpo celeste nel febbraio 2003.

«Una denominazione che celebra il capolavoro di Dante a 700 anni dalla morte - commenta Gianluca Masi - un'opera che include molte delle più raffinate conoscenze astronomiche al tempo del Sommo Poeta, i cui riferimenti al cosmo sono protagonisti in alcuni dei versi più alti della Commedia». Curiosamente, (65487) "Divinacommedia" è visibile nel cielo proprio in corrispondenza dell'anniversario dantesco, tanto da spingere Masi a scrutare ancora il corpo celeste.

Ma a differenza del 2003, quando l'asteroide fu individuato dall'astrofisico sotto i cieli del Cile, questa volta "Divinacommedia" è stato ripreso proprio da Ceccano, dove sono installati i sofisticati strumenti del "Virtual Telescope Project", fondato da Masi nel 2006. «Rivedere dopo tanti anni quel "sasso cosmico allora anonimo e oggi legato a una delle più importanti opere letterarie dell'umanità, mi ha emozionato moltissimo - ha concluso Masi - un piccolo corpo celeste dal significato immenso».