Ha omesso di indicare di essere sottoposta alla misura degli arresti domiciliari e ha dichiarato falsamente che all'interno del proprio nucleo familiare era presente al figlia. Ha fornito, pertanto, stando alle accuse, false dichiarazioni nel presentare la documentazione relativa al reddito di cittadinanza.

Ha così percepito indebitamente il beneficio ma è stata scoperta e indagata. Concluse le indagini nei confronti di una cinquantenne di Fiuggi. I fatti scoperti lo scorso anno. La donna è difesa dall'avvocato Antonio Ceccani.

La ricostruzione
Non aveva la figlia a suo carico. La giovane risiede infatti nel Nord Italia. Ma nella documentazione presentata a ottobre del 2020 per il sussidio, ha falsamente dichiarato che la figlia era in casa con lei a Fiuggi. Mentre nella prima istanza presentata per avere il beneficio del reddito di cittadinanza, a marzo del 2019, sempre stando alle accuse che le vengono contestate, aveva omesso di indicare la presenza del requisito ostativo alla percezione del beneficio, consistente nel fatto che fosse sottoposta alla misura degli arresti domiciliari. Arresti domiciliari a cui la donna è finita per droga.

La scoperta
Le indagini e l'interrogazione delle banche dati anagrafiche ed Inps, nonché le successive acquisizioni documentali, hanno consentito di cristallizzare in maniera compiuta le condotte illecite della cinquantenne. Intanto prosegue senza sosta la lotta ai furbetti del reddito di cittadinanza.