Costretta dal figlio con spinte e calci a raggiungere una postazione bancomat per prelevare contanti, sotto minaccia. Denaro che serviva per acquistare droga all'uomo, un trentunenne di Veroli. La settantenne ha approfittato di un momento di distrazione del verolano e ha chiamato i carabinieri chiedendo aiuto. Immediatamente i militari hanno raggiunto l'istituto bancario e hanno bloccato il trentunenne.
Per lui è scattato l'arresto con l'accusa di estorsione, maltrattamenti in famiglia e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. I fatti in una zona periferica della città ernica nel pomeriggio di lunedì.
La ricostruzione
Non ha potuto fare altro che denunciare il figlio violento, già censito per reati contro la persona, il patrimonio e gli stupefacenti. Gli uomini dell'Arma della stazione locale, coordinati dal comandante Giovanni Franzese, sono intervenuti, l'altro ieri, su richiesta di aiuto della settantenne, in quanto, stando alle accuse, era stata costretta dal figlio con minacce e violenze (consistenti in spinte e pugni) a portarsi in uno sportello bancomat della cittadina ernica a prelevare del denaro dal suo conto corrente per consegnarglielo, affinché lui potesse acquistare sostanze stupefacenti di cui fa uso.
I militari intervenuti nell'istituto bancario, hanno immediatamente bloccato e perquisito il verolano, che è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico avente una lama di circa 7 cm. L'uomo è stato condotto nella locale stazione carabinieri dove, dopo aver raccolto la denuncia della madre, i militari lo hanno arrestato. Come disposto dall'autorità giudiziaria è stato tradotto nella Casa circondariale di Civitavecchia in attesa del rito di convalida. L'accusa come detto è di estorsione, maltrattamenti in famiglia e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.