È venuto a mancare Paolo Tuffi, protagonista della politica non solo locale negli anni settanta e ottanta. Il "farmacista prestato alla politica", che lo fagocitò, è deceduto a Mestre, dove risiedeva da qualche tempo dopo lunghi anni vissuti nella Capitale. I meno giovani lo ricordano insegnante all'istituto tecnico, brillante ed elegante, dove prestò servizio più per amore di papà Lamberto che per vocazione alla cattedra. L'esordio in politica avvenne in maniera plateale. Conquistò Palazzo d'Iseo nel 1973 e vi restò fino al 1980.

La sua campagna elettorale, in stile berlusconiano, iniziò con un'enorme insegna luminosa su ruote posizionata in piazza Cavour. Fu un plebiscito; l'ironia e la simpatia che lo contraddistinguevano facevano presa un po' su tutti, e lo votarono senza distinzione ideologica. A chi gli rimproverava gli incarichi al giovane e ancora sconosciuto architetto Fuksas ribatteva: «È un comunista con Falce e Martello disegnate sul cofano della Ferrari; se incarico lui, arrivano i finanziamenti».

Sapeva navigare tra i marosi di una politica ricca di insidie, barcamenandosi tra il "re" Amerigo Petrucci e "lo Squalo" Sbardella, fedelissimi di Giulio Andreotti, i veri padroni di Roma. In casa Tuffi, nel corso di una cena organizzata dalla signora Anna Maria, avvenne la benedizione di Angelo Picano, che da Piazza Cavour spiccò il volo raggiungendo l'Olimpo della politica. Fu assessore regionale all'urbanistica (1990), fino all'incidente di percorso probabilmente orchestrato da amici/nemici che non gli perdonavano di essere entrato a gamba tesa nel porto delle nebbie che tale doveva restare. Fu poi deputato dal 1992 al 1994, gli anni bui seguiti a Mani Pulite. Seguendo Anna Maria fu preso, per sua stessa confidenza fatta a chi scrive, da una sorta di "crisi mistica"; ogni domenica andavano dal Bambinello e decise di realizzare la superstrada che eliminò i disagi ai numerosi pellegrini diretti a Gallinaro.

Pittore estroso e fantasioso, ha partecipato ad importanti mostre e manifestazioni; sui suoi quadri, originali e spesso in stile tribale, si firmava Patù.
Nella foto, scattata il 7 maggio 2016 a Roma davanti al Santuario della Madonna del Divino Amore, Paolo Tuffi è con la sua signora e con Debora Caprioglio.
I funerali dell'ottantunenne Paolo Tuffi si svolgeranno venerdì in cattedrale alle 10; la salma sarà tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero di Anagni. Venerdì la città saluterà una sua figura politica di altissimo livello per l'ultima volta.