Il primo sciopero dell'era Stellantis non è affatto scongiurato. Anzi. Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl, lo spiega a chiare lettere: «Il Ceo ha ribadito che lo stabilimento di Atessa non ridurrà la capacità produttiva. Per Sevel sono previsti investimenti per migliorare ulteriormente l'efficienza e la produttività dell'impianto. Sono affermazioni significative da noi apprezzate che dovranno necessariamente essere verificate passo-passo nelle scelte che verranno attuate nei prossimi mesi. Sul tema dei lavoratori somministrati, le considerazioni di Tavares non ci soddisfano e ci trovano contrari.

Il Ceo di Stellantis, ha precisato la posizione di privilegiare i lavoratori interni, e l'utilizzo di lavoratori cassintegrati in trasferta da altri stabilimenti e non ha nessuna intenzione di cambiare posizione sui somministrati, precisando che non intende incrementare come numero».

E ancora: «Questa rigidità da parte di Stellantis sui somministrati ci porta dritto allo sciopero, invitiamo nuovamente Tavares a cambiare posizione».

A Cassino Plant
Ma la preoccupazione è tanta anche a Cassino.
Al punto che il segretario della Federazione di Frosinone e Latina della Fiom, Donato Gatti, ha convocato un direttivo per questa mattina a Cassino dove erano presenti tutti delegati e le Rsa di stabilimento.

La preoccupazione è dettata dalla fermata produttiva che si annuncia dirompente per l'autunno. Questo a causa del reperimento dei semiconduttori ma anche per la flessione sul mercato dei modelli Alfa Romeo che ormai, da soli, fanno fatica a tenere in moto l'intero stabilimento e l'indotto ad esso collegato. I numeri lo dicono con chiarezza: dei nove marchi Stellantis, otto chiudono il mese consegno meno: -64,46% per l'Alfa Romeo (472 immatricolazioni). Si tratta del marchio che, in percentuale, perde di più rispetto agli altri che pure sono con il segno meno.

Questo anche a causa del fatto che la Giulietta, da fine 2020 non è più in produzione. L'unico marchio che cresce è quello della Maserati, ed è proprio nel Tridente che sono riposte le speranze di Cassino per la ripartenza nel 2022, un anno importante per il sito pedemontano, anche da un punto di vista simbolico: l'anno prossimo ricorre infatti il 50° anniversario dall'insediamento della Fiat (poi Fca, oggi Stellantis) in provincia di Frosinone.

Ebbene: il debutto del nuovo Suv di segmento D della casa automobilistica del Tridente è atteso proprio per il 2022. Da tutta Italia nel frattempo continuano ad arrivare segnalazioni di avvistamenti del prototipo camuffato ma ormai con carrozzeria definitiva del futuro Suv che andrà a fare compagnia a Maserati Levante nella gamma dei Suv del Tridente.

Anche Maserati spera che grazie al suo nuovo modello possa avvicinarsi al suo obiettivo di vendite che è quello di arrivare nel giro di qualche anno a superare le 70.000 immatricolazioni annue. La nuova Maserati Grecale poggia sulla piattaforma Giorgio usata da Alfa Romeo Stelvio e Giulia e per questo progetto a Cassino Stellantis ha investito una cifra vicina agli 800 milioni di euro.

Ad oggi, però, non si vedono i frutti dell'investimento e c'è solo la preoccupazione per la mancanza di lavoro.
E qualcuno, inoltre, mostra già pollice verso: «Il Grecale - spiegano alcune sigle sindacali - è solo un palliativo per Cassino, trattandosi di un segmento del lusso.
Servono modelli che garantiscano la produzione, altrimenti la cassa integrazione sarà inevitabile».