Una strada "fantasma" nel bosco, per di più in un'area protetta e senza alcuna autorizzazione. Il grido d'allarme l'ha lanciato il Wwf Italia Onlus Abruzzo. Il sindaco di Pescosolido, Donato Bellissario, si è immediatamente attivato per verificare di che cosa si trattasse.

"Sotto attacco il Vallone Lacerno, nel versante laziale dell'area protetta - spiega il Wwf in una nota - Tentano di costruire una strada abusiva a ridosso del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. Si è rischiato che venisse distrutto uno dei posti più selvaggi e importanti dell'Appennino centrale. Incredibile quel che è accaduto qualche giorno fa nel territorio comunale di Pescosolido: le ruspe hanno iniziato a sbancare metri cubi di terra con l'intenzione di realizzare una strada che dalla località Mandrino (800 metri s.l.m.) arrivasse a Campo di Grano (spettacolare pianoro di alta quota a 1800 metri s.l.m.), per una lunghezza di quasi 10 chilometri.

Il tutto, come se fossimo nel Far west, a quanto pare senza autorizzazione da parte di alcun ente o ufficio preposto. Da notare che il territorio interessato allo sbancamento si trova nell'area contigua del Pnalm nonché a ridosso di siti della Rete natura 2000: le Zsc di Vallone Lacerno e di Monte Cornacchia. Una zona, solo per citare alcune delle principali particolarità, dove l'orso bruno marsicano è di casa e dove nidifica l'aquila reale (quest'anno la coppia del Lacerno ha fatto nascere due aquilotti)".

L'intervento tempestivo delle autorità e del Comune ha evitato che il disastro fosse compiuto. "Per fortuna, grazie al tempestivo intervento del Pnalm prima e dei carabinieri forestali e della polizia locale poi - informa il Wwf - oltre alla piena collaborazione del Comune di Pescosolido, è stato possibile bloccare questo scempio. Anche questa volta il Lacerno sembra averla scampata. L'augurio è che in futuro non ci sia di nuovo un'altra simile folle idea".