Esattamente un anno fa, nella prima domenica di settembre, tre paesi, prima ancora che il sole sorgesse, sono stati uniti da una notizia agghiacciante, il massacro di un giovanissimo, Willy Monteiro Duarte, di soli 21 anni. Un ragazzo che davanti alla difficoltà di un amico, non si è tirato indietro. Ha cercato di aiutarlo, ma è stato pestato. Pestato a morte.

Colleferro, teatro del massacro, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, è stato il primo paese a capire che quanto accaduto nei giardinetti di Largo Oberdan avrebbe segnato per sempre una delle pagine di cronaca più tristi.

Paliano, paese dove viveva Willy, si è svegliato con una delle notizie più terribili che potesse mai immaginare. Un giovane, grande lavoratore, appassionato di calcio, con sani valori, perbene, altruista, non avrebbe fatto più ritorno dalla sua famiglia. Artena, paese dove vivono i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, 26 e 24 anni, Mario Pincarelli, 21, e Francesco Belleggia, 23, accusati di omicidio volontario aggravato da futili motivi, mai avrebbe pensato di ritrovarsi sotto i riflettori per mesi e mesi.

Un anno senza giustizia, un anno con ancora tanti perché. Willy, originario di Capo Verde, è deceduto per i violentissimi colpi inferti dagli aggressori che hanno agito - è questa l'accusa da parte degli inquirenti - con la consapevolezza di provocare lesioni mortali. Dall'autopsia effettuata sul corpo del giovane cuoco dal medico legale Saverio Potenza, a Roma a Tor Vergata, sono stati riscontrati "politraumi" su tutto il corpo, non solo su torace, addome e collo, che hanno portato a un "grave shock traumatico" e quindi all'arresto cardiaco.
Da omicidio preterintenzionale a volontario aggravato dai futili motivi: questa l'accusa per i quattro giovani alla sbarra.

La procura di Velletri ha cambiato il capo di imputazione per i fratelli Bianchi, Pincarelli e Francesco Belleggia. Quest'ultimo da subito ai domiciliari, mentre per gli altri tre si sono aperte le porte del carcere a poche ore dalla morte del ventunenne. L'aggravante per futili motivi è legata alle circostanze in cui avvenne il pestaggio. Secondo l'accusa, tutto sarebbe nato vicino ad alcuni locali di Colleferro, in largo Santa Caterina, intorno alle 3.30. Willy ha visto un suo amico in pericolo. Non ci ha pensato su ed è subito intervenuto per difenderlo. Un'intromissione che però non sarebbe stata gradita dal branco. A quel punto sarebbero intervenuti i quattro ragazzi di Artena che, secondo le accuse, hanno pestato Willy.

Il cordoglio da tutta Italia
A pochi giorni dalla morte di Willy sono state tante le dimostrazioni di vicinanza alla famiglia. Famiglia che chiede giustizia. Non vendetta, ma giustizia. I genitori lo hanno ripetuto anche il giorno del funerale, mentre fissavano la bara con il corpo del loro amato figlio. Una famiglia che ha dimostrato da subito di avere un grande cuore, proprio come il figlio. Hanno compiuto anche un grande gesto di solidarietà, decidendo di devolvere le offerte raccolte durante le esequie, che si sono svolte nel campo sportivo di Paliano, alla Caritas. A pochi giorni dalla morte di Willy si sono svolte fiaccolate, momenti di preghiera a Paliano, a Colleferro e anche ad Artena, dove vivono gli imputati e dove il giovane lavorava come cuoco e dove aveva tolto la divisa poco prima di andare a Colleferro per raggiungere gli amici. A dicembre, nel teatro "Esperia" di Paliano, il prefetto di Frosinone Ignazio Portelli ha consegnato la Medaglia d'oro al valor civile alla famiglia di Willy, conferita dal presidente Mattarella.

Diverse le intitolazioni in suo onore. In memoria del ventunenne in molte città sono stati realizzati murales. Il dolore e la rabbia per la tragica morte del giovane cuoco ha smosso gli animi. In nome di Willy è stato adottato il Daspo urbano. Un inasprimento delle pene per il reato di rissa e il Daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale. Una norma nel decreto sicurezza che aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2000 euro e la reclusione - se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa - da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni.

Le commemorazioni
Oggi alle 18 sarà celebrata una messa proprio nel parco "Willy" di Paliano a lui intitolato. La celebrazione sarà presieduta dal vescovo della diocesi di Palestrina monsignore Mauro Parmeggiani. Intanto dal Comune la notizia di un bando "Quel dolce sorriso di Willy" che verrà presto pubblicato per realizzare un'opera nel parco. Mentre ieri a Colleferro un lungo evento per commemorare il giovane, con l'iniziativa "In Cammino Verso" al parco del Castello con momenti di riflessione e intrattenimento. E tanti, come hanno fatto in questi mesi, anche attraverso i social continuano a far sentire la vicinanza alla famiglia Monteiro Duarte.