Covid e crisi economica. Una crisi che ha colpito tutti ma in particolare alcuni settori. Fra questi, senza ombra di dubbio, il mondo delle piccole e medie imprese. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Del Greco, presidente della Confagricultura di Frosinone.
Pandemia Covid e crisi: quali sono stati i settori maggiormente colpiti e quali, invece, quelli che hanno accusato meno problemi?
«Maggiori problemi si sono avuti sul vitivinicolo (in particolar modo nel vinicolo), gli agriturismi, per via del lockdown, il florovivaismo e in generale tutta la filiera collegata ai canali Ho.Re.Ca. Meno problemi sui prodotti destinati alla quarta gamma».

Quali sono i dati di questa crisi? Può farci una "fotografia" di quanto accaduto?
«È stato un anno speciale il 2020 e sarà un anno speciale il 2021, segnato dallo sforzo per superare la pandemia e avviare la ripresa. Sette le imprese agricole chiuse a fronte di cinque nuove aperture, un saldo per la provincia di Frosinone che si assesta di poco negativo ma, considerate le difficoltà del 2020 causate dalla pandemia e dalla crisi economica, si tratta di dati che autorizzano a guardare in maniera positiva al futuro.Dunque l'agricoltura ciociara ha attutito il colpo. In generale, a fine anno, le imprese artigiane del Frusinate ammontano a 8.713, pari al 20,0% del totale imprese operanti nella provincia, considerate al netto del comparto agricolo. Il saldo tra le 590 iscrizioni e le 498 cessazioni non d'ufficio determina un avanzo di 92 unità (a fronte delle 57 unità in meno riferite ai dodici mesi precedenti), per una decisa inversione di tendenza, attestandosi la crescita al +1,07% (-0,66% la variazione percentuale nel 2019)».

Al contrario, ci sono stati comparti, aziende in particolare, che hanno saputo "sfruttare" il momento difficile? Magari modificando la propria attività o in altro modo?
«Nel momento difficile di emergenza sanitaria, molte aziende agricole associate hanno promosso nel territorio ciociaro la consegna a domicilio di carni, verdure, olio, formaggi e altri prodotti, oppure hanno sfruttato la pubblicità direttamente sui social così da incrementare le vendite online. Ma molti Agriturismi Associati inizialmente hanno svolto attività di asporto, poi con il tempo alcuni si sono distinti con iniziative intelligenti sempre nel rispetto delle regole dettate dai decreti governativi. Parlo, in particolar modo, dell'agriturismo la Polledrara sito nel comune di Paliano, che ha promosso il pranzo domenicale in formula pic-nic,nel quale gli ospiti possono godersi il proprio menù all'aria aperta, direttamente negli spazi adiacenti la struttura.Così da garantire un pranzo sicuro, ma soprattutto non creare situazioni discriminatorie sul possesso della certificazione verde».

In sintesi, le Pmi ciociare come si sono comportate finora? Sono in linea con quanto accaduto a livello nazionale o ci sono state differenze sostanziali, positive o negative?
«No, sostanzialmente le nostre piccole e medie imprese si sono comportate in linea con quello che è avvenuto a livello nazionale».

Ora si parla di ripartenza: come sta reagendo e come si sta organizzando il mondo della piccola e media impresa della nostra provincia?
«Il mondo agricolo di fatto non si è mai fermato assicurando cibo sulle nostre tavole. I problemi legati alla manodopera, agli spostamenti, alle varie chiusure hanno necessariamente comportato un'organizzazione diversa delle nostre imprese agricole non solo in fase di produzione ma anche e soprattutto nella fase della commercializzazione del prodotto».

Quale tipologia di impresa è in vantaggio e quale, invece, in ritardo?
«Le aziende che hanno investito in innovazione, che hanno guardato al futuro, sono sicuramente in vantaggio rispetto a chi, invece, non ha saputo cogliere i cambiamenti in atto ormai da tempo».

Ci sono esempi virtuosi?
«Ce ne sono diversi. Noi diciamo che è ufficialmente iniziata la sfida economica più importante dal secondo dopoguerra ad oggi, per rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato la crescita del reddito e della produttività da oltre un decennio. Chi saprà cogliere le opportunità offerte dall'innovazione avrà un futuro roseo».

Qual è la ricetta della Confagricoltura Frosinone per la ripresa?
«Abbiamo l'occasione per realizzare la transizione ecologica in linea con gli obiettivi fissati dall'Unione europea. Completare la digitalizzazione diffusa sull'intero territorio nazionale. Modernizzare le infrastrutture e la rete dei trasporti, anche per agevolare la presenza dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Il sistema agroalimentare è in grado di assicurare un significativo contributo al rilancio sostenibile e duraturo dell'economia italiana. Gli imprenditori agricoli ciociari sono pronti ad investire sulle innovazioni, per migliorare i processi produttivi, nell'ottica della sostenibilità ambientale; per rafforzare la tutela delle risorse naturali e la cura del territorio; per partecipare attivamente alla produzione di energie rinnovabili».

Dal Governo e dalle istituzioni in genere cosa vi aspettate? Finora hanno soddisfatto le aspettative oppure no?
«Dal governo deve arrivare un segnale chiaro e costante sulla puntuale e totale applicazione del Pnrr e delle riforme interne collegate, a partire dall'efficienza della pubblica amministrazione. Anche grazie al sistema agroalimentare l'Italia può essere la sorpresa in ambito europeo della ripresa economica dopo l'emergenza sanitaria. Come indicato dal ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel corso di una recente audizione alla Commissione Agricoltura del Senato, il Pnrr assegna circa 5 miliardi di euro ai progetti del settore agroalimentare: dalla meccanizzazione, ai contratti di filiera, all'irrigazione. Altri tre miliardi sono stati destinati alle agro-energie, a cui si aggiungono gli stanziamenti a favore delle innovazioni tecnologiche».

Un breve messaggio in vista di settembre e della ripresa post feriale.
«Gli strumenti del Pnrr e la congiuntura post pandemia sono evidentemente un mix che può e deve rilanciare il mondo agricolo e agroalimentare, soprattutto per le aziende condotte dai giovani. Oggi abbiamo rilevato che gli strumenti sono adatti, abbiamo solo bisogno di pragmatismo e tempi certi. Confagricoltura Frosinone è a disposizione di chi vorrà associarsi, a sostegno delle imprese e del futuro del settore ciociaro».