Minacciata, insultata e perseguitata. Un incubo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per una sessantasettenne di Anagni, vittima di atti persecutori da parte della figlia e di un trentacinquenne di Ferentino, compagno della quarantasettenne. La coppia è accusata di stalking. L'udienza preliminare è stata fissata al prossimo 17 dicembre.

La ricostruzione
I fatti contestati risalgono al 2019 e si sarebbero protratti fino alle scorse settimane. Stando alle accuse la quarantasettenne e il trentacinquenne, in concorso tra loro, hanno molestato in diverse occasioni la madre di lei. Sono addirittura arrivati a mettere la colla al lucchetto del cancello, a rubare attrezzi da lavoro che appartenevano al marito defunto della vittima, e il pellet custodito nel garage. La coppia vive accanto alla signora.

Sempre stando alle accuse, in diverse occasioni i due hanno parcheggiato l'auto e chiuso la porta del garage così da non permettere di parcheggiare alla sessantasettenne. Il cancello veniva spesso lasciato aperto con l'intento di far fuggire il cane della donna. Cane utilizzato anche per intimorire l'anagnina. La figlia avrebbe infatti minacciato la mamma di far sparire l'animale. Donna costretta a togliere spesso scarti di alimenti e olio davanti al portone di ingresso o sulla macchina.

Non sono mancate le minacce e le offese. Accusata di avere avuto una relazione con l'ex genero. Il ferentinate le avrebbe anche urlato che avrebbe ridotto la sua auto in cenere. In un episodio, lo scorso anno, alla richiesta della madre di togliere il veicolo dal piazzale in comune, la quarantasettenne avrebbe bagnato con la pompa dell'acqua, in pieno inverno, la madre, cagionandole un perdurare e grave stato di ansia.
Tutti comportamenti che hanno portato la vittima a cambiare le proprie abitudini. Per i due l'accusa di stalking. A dicembre l'udienza preliminare. Sono entrambi difesi dall'avvocato Mario Cellitti.