Un coraggio e una onestà senza eguali. Questa la marcia in più che ha consentito a un imprenditore agricolo di Cassino di far arrestare un estorsore. La sua denuncia ha infatti permesso agli agenti del vice questore Giovanna Salerno di prenderlo con le mani nel sacco: per lui l'arresto, per la compagna una denuncia in stato di libertà per estorsione aggravata.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, l'imprenditore agricolo un ottantenne a capo di una azienda di famiglia sarebbe stato ricattato. Un uomo di origini rumene di 37 anni si sarebbe presentato qualche giorno prima presso la sua azienda per chiedergli di poter lavorare in nero. Quel "no" dell'ottantenne pronunciato con tanta fermezza avrebbe fatto scattare il piano, fallito pochi giorni più tardi.

Al suo rifiuto, infatti, lo straniero insieme alla sua compagna lo avrebbe minacciato dicendogli che, se non gli avesse consegnato 2.000 euro, lo avrebbe messo nei guai. Il trentasettenne avrebbe affermato di volerlo denunciare, di voler rivelare di essersi infortunato proprio all'interno dell'azienda del malcapitato.

«In effetti il trentasettenne era claudicante ma di certo a causa di un infortunio pregresso» spiegano dalla Questura. Così l'imprenditore senza perdere tempo ha raccontato tutto agli agenti del Commissariato che sono entrati subito in azione. Ed ha accettato, in accordo con la polizia, di incontrare il rumeno.

Una volta raccolti tutti gli elementi, i poliziotti si sono appostati a pochi metri dal bar del centro di Cassino dove l'imprenditore avrebbe dovuto incontrare l'estorsore per consegnare il denaro che ovviamente era passato prima nelle mani delle forze dell'ordine: come accade spesso in casi del genere, sono stati segnati i numeri di serie delle banconote prima di realizzare la trappola.

All'atto della consegna della somma di 1.000 euro (l'altra metà da consegnare in un secondo incontro) gli agenti hanno fatto scattare le manette per lo straniero, P.I. residente a Calvi Risorta. L'uomo è stato arrestato in flagranza di reato (è ai domiciliari) e dovrà rispondere insieme alla compagna, denunciata in stato di libertà, del reato di estorsione aggravata.