Alle incognite esistenti si aggiungono previsioni che nulla hanno di roseo. Difatti se i fermi produttivi dovessero continuare come si farà a garantire il monte di produttività stabilito seppur al ribasso dai contratti di solidarietà? Andranno sospesi in nome della cig? L'analisi parte da Melfi.

I cds prevedono una percentuale di attività minima e non può certo esserci una riduzione che vada oltre.
Con una crisi dei microchip così imponente, laddove la produzione restasse paralizzata, sarebbe necessario interrompere i cds, come a Melfi, e ricorrere alla cig ordinaria. Sarà solo il prosieguo del mese di settembre a sentenziare sulla situazione.

Ma chi può escludere che possa accadere anche a Cassino? O meglio, se la situazione dovesse continuare a presentare profili di gravità, e il blocco travolgesse anche Cassino Plant i lavorati potrebbero rischiare di finire in cig ordinaria.