Un mese fa ha scritto una lettera di scuse, attraverso il suo avvocato. Ha chiesto perdono per il post scritto su Instagram lo scorso 13 maggio. Post con cui ha minacciato e offeso il leader della Lega Matteo Salvini, oltre ai figli e alla compagna. Però le scuse non sono state accettate. Il pm ha presentato la richiesta di archiviazione ma Salvini, attraverso i suoi legali, ha fatto opposizione. Non perdona. E ieri sulla sua pagina Facebook e su Instagram, Salvini ha pubblicato un post riportando quanto scritto dal giovane e sulla richiesta di archiviazione del pm ha evidenziato: «Fatemi capire, uno può minacciare di morte me, i miei figli e la mia compagna, e per il pm va bene così? Andate a firmare i referendum sulla Giustizia, solo gli italiani possono mettere fine a questa vergogna».

I fatti
Il 15 luglio scorso, al ferentinate, mentre era in aeroporto a Ciampino, pronto per ripartire e raggiungere l'Irlanda dove lavora, gli è stata notificata l'elezione di domicilio, denunciato per diffamazione aggravata nei confronti di Salvini.
"A Salvini gli devono piazzare una bomba che gli fa saltare in aria la casa... Così si cuce la bocca su certe tematiche, sto fascista...". Questo il post scritto a maggio. Poi la lettera di scuse.

«Purtroppo quel giorno in cui ha pubblicato quel becero post sul social network, è stato preso da una ingiustificata ira, cattiveria, ad oggi inspiegabile - scrive nella lettera l'avvocato Antonio Ceccani - Il giovane si è amaramente pentito di quanto ha pubblicato poiché ha mancato di rispetto, ha offeso, denigrato e manifestato odio, senza alcun motivo».
Scuse, però, non accettate da Salvini. E ieri l'amaro sfogo sui social. Toccherà ora al giudice dichiarare inammissibile l'opposizione e archiviare, oppure mandare a processo il ragazzo.