Dopo cinghiali, volpi, cani, istrici e lupi, in zona Monti si teme la guerra dei pascoli. È già accaduto, e ci sono state conseguenze di carattere penale a seguito dei controlli e delle indagini ad opera dei carabinieri.
Con gli inevitabili strascichi sui social, sicuramente utili e potenzialmente deterrenti per le gravi situazioni di pericolo, la presenza di numerosi cavalli erranti che danneggerebbero culture private viene segnalata con l'invito agli addetti dell'informazione ad occuparsene.

Una sorta di guerra dei pascoli, che richiama la saga western collocata nella Contea di Lincoln; da cui nacque la leggenda di Billy the Kid, William Bill Bonney realmente esistito, ucciso dall'amico/nemico sceriffo Pat Garret. Uomo avvisato, mezzo salvato, questo sembra di poter essere letto tra le righe di chi insiste "è una storia vecchia, va a finire che qualcuno spara di nuovo".
Accadde la sera di Pasquetta del 2018 nella zona di nuovo al centro delle polemiche, sui pascoli montani tra Anagni e Ferentino. Scrivemmo "l'uccisione con arma da fuoco di due giumente e dei loro rispettivi puledri, oltre a rattristare ed a far montare la rabbia tra le persone normali, ha focalizzato l'attenzione di pubblici amministratori e tutori dell'ordine sui ripetuti segnali che non hanno avuto adeguate risposte".

Chi denuncia il pericolo rappresentato dai cavalli che, liberi da morso e pastoia, entrano nottetempo nelle proprietà non perimetrate da robusta recinzione danneggiando orti e giardini e provocando la reazione dei cani da guardia, sostiene che i capi in questione non siano registrati, privi di marchio e microchip. Se così fosse, verrebbe da invocare gli effetti della legge Maverick, dalla quale il nome agli animali selvaggi che, divenivano proprietà di chi li avesse catturati e marchiati.

La circostanza non può essere verificata senza la cattura dei capi in questione, ed anche in questo caso è doveroso rivolgersi alle autorità. Il dialogo è la soluzione auspicabile, prima che la situazione divampi con chissà quali effetti.