«La Ciociaria sta rispondendo alla grande: è una delle province con più alta copertura vaccinale. Ora si tratta di fare l'ultimo miglio». Così l'assessore regionale alla salute Alessio D'Amato. Il quale fa il punto della situazione anche sul tema della profilassi dei sanitari. Rilevando: «Pierpaola D'Alessandro sta operando bene mettendo in pratica la norma nazionale. La stragrande maggioranza del personale sanitario di Frosinone si è vaccinato e stanno facendo un lavoro molto importante».

L'accelerazione
Da oggi, 1° settembre, oltre ai prenotati, ci si potrà recare direttamente presso gli hub vaccinali con la tessera sanitaria per sottoporsi a profilassi. È un modo per accelerare ulteriormente, considerando in ogni caso che il Lazio ha già numeri importanti. Perché sono 4 milioni i cittadini che hanno completato il percorso vaccinale, che rappresentano il 77% dell'intera popolazione over 12 anni. In provincia di Frosinone si sfiora l'80%. Nella tabella che proponiamo ci sono tutti i centri vaccinali dove si potrà accedere soltanto con la tessera, oltre che gli hub con i prenotati. Poi c'è la posizione espressa da Alessio D'Amato, ribadita in un'intervista al quotidiano Il Messaggero nell'edizione di ieri. Ha affermato D'Amato: «I no vax che contraggono il Covid e finiscono nelle terapie intensive degli ospedali del Lazio dovranno pagare i ricoveri.

Queste persone che rifiutano la vaccinazione mettendo a rischio la libertà altrui devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni». Ha aggiunto D'Amato: «Stiamo lavorando e ci sono dei modelli a cui, ad esempio, facciamo riferimento: sono quelli della Lombardia dove un tempo veniva spedito a casa del paziente, prima ricoverato e poi dimesso, una sorta di "memorandum" su quanto la sua degenza fosse costata all'ente regionale».

Ma tecnicamente è possibile accreditare le spese dei ricoveri nel più delicato reparto che esista ai pazienti che ci finiscono in un sistema di sanità pubblica? Si tratta di un tema delicato, che investe profili normativi, costituzionali, medici e perfino etici. Il dibattito è aperto. L'assessore Alessio D'Amato ha anche dichiarato: «Giornalmente ogni ricovero in Terapia intensiva costa circa 1.500 euro, per degenze medie non inferiori ai 17 giorni».

La profilassi dei sanitari
Sempre Alessio D'Amato ha rilevato: «Sono un centinaio le persone non vaccinate tra il personale sanitario del Lazio. Ogni Asl sta esaminando i singoli casi, mandando le note ai singoli interessati di vaccinarsi o verrà avviata la diffida, il cambio di mansione e il licenziamento dove ci sono situazioni immotivate. Parliamo del 2-3% del personale che oggi stiamo monitorando». In provincia di Frosinone la situazione è quella descritta dalla Asl. Che in una nota ha rilevato: «Oltre a proseguire la vaccinazione per tutti gli utenti, da mesi la Asl di Frosinone ha cominciato un concreto lavoro interno di monitoraggio vaccinale con i propri dipendenti, come previsto dal decreto legge 44 del aprile 2021 che ha introdotto l'obbligo per tutti gli operatori sanitari a vaccinarsi ai fini di "mantenere le condizioni di sicurezza nella cura e nell'assistenza" indicando che la vaccinazione costituisce un "requisito essenziale" all'esercizio della professione».

Proseguendo: «I risultati sono stati incoraggianti. Su oltre 4.000 dipendenti, la componente sanitaria che non si è sottoposta alla vaccinazione è stata di circa 30 unità. La Asl ha completato l'istruttoria relativa ai sanitari che non si sono vaccinati per motivi certificati e ha provveduto alla ricollocazione di 22 sanitari - anche a tutela di loro stessi - in attività di telelavoro compatibili con le mansioni da poter svolgere a distanza, senza entrare in contatto coi pazienti e senza interagire direttamente con i propri colleghi. Si occupano di programmi molto utili come contatto di persone fragili relativamente al programma di prevenzione delle ondate di calore, richiamo programmi screening, attività di prenotazioni Cup e attività di retrosportello.

Alla fine dell'istruttoria, la Asl si è vista obbligata a prendere provvedimenti aggiuntivi con la sospensione di 2 sanitari. In settimana, si procederà con le ulteriori sospensioni laddove non vi saranno nuovi vaccinati, in seguito ad un ottimo lavoro fatto insieme alla medicina generale e alla medicina specialistica». Il direttore generale della Asl di Frosinone Pierpaola D'Alessandro ha argomentato: «Noi applichiamo la normativa come obbligo di legge e come obbligo morale per la tutela della salute pubblica, ma sospendere è una cosa che non facciamo certo a cuor leggero.

Perciò esprimo soddisfazione per la notizia che vari operatori abbiano provveduto a regolarizzare la propria posizione e auspico che tutti gli altri facciano altrettanto poiché le persone interessate possono aderire alla vaccinazione in ogni fase della procedura». Con ogni probabilità tra oggi e domani verranno analizzate le posizioni di altri sanitari che potrebbero essere sospesi.

Il bollettino
Sono stati 5.498 i casi positivi individuati nelle ultime ventiquattro ore in Italia. Lunedì erano stati 4.257. Sono state 75 le vittime in un giorno, rispetto alle 53 di lunedì. Il numero dei decessi è il più alto dal dieci giugno scorso. Effettuati 307.643 tamponi molecolari e antigenici. Lunedì erano stati 109.803. Il tasso di positività è dell'1,8%, in deciso calo rispetto al 3,88% di lunedì. In questo momento sono 544 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, quattro in meno rispetto a lunedì. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.252, 12 in meno rispetto a lunedì.

Nel Lazio 283 contagi, 38 in meno rispetto al giorno precedente e 142 in meno con riferimento a martedì 24 agosto. I decessi sono stati 5 (+1). I pazienti Covid ricoverati presso i reparti ordinari sono 462 (-16), quelli in terapia intensiva 72 (+2). I guariti sono stati 825. Il rapporto tra positivi e tamponi è all'1,1%. L'assessore Alessio D'Amato non ha dubbi: «I dati dei positivi sono in calo, a dimostrazione dell'efficacia della campagna vaccinale».