Il "superbonus" del 110 per cento, l'incentivo escogitato dallo Stato per dare una mano ai proprietari che intendono effettuare lavori di efficientamento energetico e miglioramento sismico ai propri edifici, ha messo alle strette l'ufficio tecnico di Atina, costringendo l'amministrazione di Adolfo Valente a correre ai ripari.

Infatti, ai tre componenti della commissione condoni già da tempo istituita e incaricata di vagliare le domande di sanatoria via via presentate dai cittadini, ora verrà affiancato un altro geometra al quale verranno assegnate cinquanta pratiche.

Nella determina relativa, il responsabile del servizio specifica i motivi per i quali l'ufficio è stato indotto ad adottare la misura tenendo in considerazione alcuni punti fermi del "Decreto rilancio" (la legge che regola la materia) cioè che tra i requisiti per poter beneficiare degli incentivi è prevista la regolarità urbanistica ed edilizia dell'immobile oggetto dell'intervento e che il perfezionamento della domanda di condono edilizio è una condizione necessaria per l'accesso all'incentivo stesso.

Non secondaria poi la circostanza che vede numerosi cittadini manifestare l'intenzione di perfezionare le domande di condono edilizio attualmente inevase o presentate ex novo, ingolfando di pratiche l'ufficio tecnico e richiedendo un superlavoro alla commissione condono. Evadere una pratica di sanatoria richiede un tempo realisticamente lungo per accertare la regolarità degli atti presentati a corredo della domanda e che, una volta verificati, l'avente diritto non ha tanto tempo a disposizione per la realizzazione delle opere e il conseguente accesso al beneficio fiscale.

Da non dimenticare, inoltre, che le somme incassate con i condoni, possono essere utilizzate per far fronte non solo ai costi di istruttoria delle domande di concessione in sanatoria (il nuovo tecnico riceverà 300 euro per ogni domanda evasa), ma anche agli interventi di risanamento urbano ed ambientale e per le opere di urbanizzazione. Dunque, fatti un po' di conti, a piazza Volsci s'è visto che aggiungere un quarto tecnico ai tre già al lavoro si ripaga da solo.