Il tempo di rimettere piede in fabbrica, a Cassino Plant, e gli operai hanno appreso del nuovo stop della produzione nei giorni di lunedì 30 agosto e venerdì 3 settembre, attraverso i contratti di solidarietà. Non hanno avuto neppure la possibilità di "riprendersi" dalle lunghe vacanze forzate ed è arrivata la notizia di un'altra settimana di lavoro a singhiozzo che li vedrà impegnati sulle linee di montaggio solo nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì. E si ricomincia, viene da pensare a più di qualcuno, con il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e un lavoro che non permette di avere una busta paga dignitosa da portare in famiglia.
Turno unico da quando la Giulietta è uscita fuori produzione, così le Alfa Romeo Giulia e Stelvio riescono a coprire soltanto il 20% della capacità produttiva.

E il Grecale? Le attività produttive del nuovo D-Suv del costruttore del Tridente dovrebbero avviarsi già ad ottobre con debutto a novembre. Ma nemmeno il Maserati Grecale riuscirà ad assorbire tutta la capacità produttiva prevista dallo stabilimento. Sicuramente si dovrebbe quanto meno ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma per uscire dalla nebbia dell'incertezza servirebbe un quarto modello. Per molti, il futuro di Cassino, potrebbe essere legato alla nuova piattaforma Large. Semmai dovesse materializzarsi un piano industriale, si vedrebbe a quel punto se c'è davvero la conferma per i nuovi modelli di segmento D ed E che Stellantis potrebbe lanciare tra il 2023 ed il 2024.

Crisi dei semiconduttori
Intanto i sindacati sono allarmati per la mancanza semiconduttori che ha portato allo stop di una settimana alla Sevel di Atessa, lo stabilimento record di Stellantis, da mille mezzi al giorno e 18 turni alla settimana, in provincia di Chieti dove si producono i veicoli commerciali. Eppure la crisi dei semiconduttori ha colpito anche la fabbrica della Val di Sangro, nonostante l'azienda abbia sempre cercato di limitare i danni e gli effetti della mancanza di microchip. «Da tempo spiega il segretario nazionale Fim-Cisl Ferdinando Uliano siamo preoccupati per la situazione che si sta creando sul fronte semiconduttori nel settore automotive.

Come Fim-Cisl abbiamo denunciato anche al Governo questo rischio che si va ad aggiungere alla situazione già complicata del settore automotive coinvolto da un forte cambiamento, con forti rischi di impatto occupazionale. La comunicazione di oggi di Stellantis ci preoccupa enormemente, fermare per una settimana continua Sevel significa che la situazione si è particolarmente aggravata sul lato dell'approvvigionamento. I veicoli commerciali sono un settore fortemente trainante, e Sevel rappresenta lo stabilimento che ha avuto un continuo incremento dei volumi e gli ordini sono in continuo aumento. Sappiamo che a livello mondiale il gruppo Stellantis decide le assegnazioni dei microchips nei vari plant, è fondamentale che la direzione chiarisca se c'è stata una riduzione complessiva o se questa ha riguardato in misura maggiore gli stabilimenti italiani».