Centri anziani, riparte anche quello del paese trebano. Dal primo luglio queste realtà, timidamente e con tutte le precauzioni che il coronavirus impone, tentano di ripartire. La terza età è stata la più provata dalle conseguenze legate al lungo periodo di pandemia, e più di ogni altro avverte la necessità di ritornare alla vita comunitaria.

I centri anziani riprendono così le attività insieme ai centri culturali, sociali e ricreativi con esclusione delle attività in sala da ballo, discoteche all'aperto e al chiuso. Il presidente provinciale della Federcentri Raffaele Margagnoni si è fatto portavoce di questo bisogno di ripartenza e partecipa personalmente e attivamente alle varie iniziative che i centri anziani della nostra provincia stanno mettendo in atto, favoriti anche dalla bella stagione che permette di incontrarsi e riunirsi all'aperto.

«La Federcentri - spiega - segue e supporta costantemente i nostri 14 centri anziani, garantendo loro copertura assicurativa, consulenza, supporto legale e sanitario stipulando convenzioni con presidi medici e ospedalieri a beneficio dei nostri associati».
«Il nostro sostegno anche in tempo di pandemia - ricorda - non è mai venuto meno poiché nessuno si deve sentire solo».

Per la giornata della ripartenza, il presidente del centro anziani di Trevi nel Lazio Alberto D'Angeli ha riunito 80 soci con la partecipazione del sindaco Silvio Grazioli. Il presidente Margagnoni ha ringraziato «le signore che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione: Maria Sbilia, Giuliana Bacci, Mara Bacci, Luciana Iona. Questi eventi sono importanti perché infondono fiducia e voglia di ricominciare, nella speranza che non ci siano più in futuro altre chiusure».