Nuovo incendio a Nocione, in cenere il secondo dei tre cumuli di rifiuti tirati fuori dal ventre della terra durante gli scavi disposti dalla procura e in attesa di smaltimento. Proprio ora che il cronoprogramma dettato dal confronto aperto in Regione per nuove ispezioni nell'area finalizzate alla bonifica quei cumuli stanno divenendo oggetto di incendi su cui pende il sospetto del dolo. Il primo dei cumuli era stato attinto dalle fiamme all'inizio di agosto, forse il minore per estensione.
Ieri pomeriggio, invece, il fuoco è tornato a divorare terra, rifiuti sanitari (visibili pure ex boccette di medicinali e flebo) insieme a scarti di diversa natura e ossa che a prima vista sembrerebbero animali. Una colonna alta di fumo, ben visibile da lontano, ha subito richiamato l'attenzione di alcuni automobilisti in transito.
E l'arrivo dei vigili del fuoco è stato repentino: solo lo spegnimento veloce ha evitato il peggio, impedendo al fuoco anche di propagarsi verso l'abitazione che insiste in quell'area e verso le balle di fieno sequestrate, che pure dai cumuli non sono difficili da raggiungere.
Forte il sospetto del dolo.
Resta sullo sfondo un interrogativo: chi potrebbe avere interesse a dare alle fiamme rifiuti pericolosi, compromettendo l'aria, l'intera zona e creando problemi anche ai residenti? Gli ambientalisti non ci stanno.
Il secondo episodio in così poco tempo rende necessario un intervento mirato. Ecco perché l'Ansmi si è fatta portavoce di una richiesta: l'installazione di telecamere o fototrappole, così come già eseguito dall'amministrazione in zone "ad alto rischio". Un deterrente ormai necessario.