Pellegrinaggi cambiati dalle regole dettate da una pandemia che ancora non allenta la presa. Ma la fede resta immutata, così come la devozione alla Madonna di Canneto. Ieri, nella basilica santuario, messa solenne con indulgenza plenaria nell'anniversario della consacrazione ed elevazione del santuario a titolo di basilica pontificia. Sabato, invece, quella con le autorità del territorio: sindaci in prima linea in rappresentanza di comunità profondamente devote alla Madonna nera.

«Insieme al vescovo Gerardo Antonazzo e a tutti gli altri sindaci del territorio - scrive il primo cittadino di Piedimonte, Ferdinandi, facendosi portavoce del comune sentire di tutti i sindaci del Cassinate - abbiamo fatto visita al santuario lungo la valle. Dopo un anno di silenzio un momento di preghiera e di profonda devozione per tutti i fedeli pedemontani che continuano a mantenere viva la tradizione e la spiritualità del pellegrinaggio. Ci auguriamo che l'anno prossimo si possa fare ritorno alla normalità che ci meritiamo».

Tante le fiaccole accese in onore della Madonna di Canneto: quella a largo Don Bosco, ad esempio, dai residenti di Solfegna, con una messa celebrata all'aperto al posto della processione fino alla chiesa di San Pietro da cui si partiva per il pellegrinaggio, punto di incontro dei gruppi di fedeli pronti a raggiungere il santuario per onorare la fede nella Madonna di Canneto. Ognuno ha pregato e rinnovato questo forte sentire spirituale. Con la speranza, il prossimo anno, di tornare a camminare nella notte fino alla candida basilica.