Durante la pandemia il fenomeno era diminuito molto probabilmente a causa delle restrizioni e quindi dell'impossibilità di molte persone di lasciare buste con abiti e, per chi era alla ricerca di vestiti da depredare, vigeva il divieto di uscire la notte. Insomma, alcuni casi isolati si erano registrati, ma molti cassonetti di raccolta sono stati spostati o addirittura eliminati come quelli a ridosso del giardino che ospita la Madonnina in via Tommaso Campanella. Ma con la rinnovata libertà di uscita sono ripresi anche gli "attacchi" ai cassonetti, a quei pochi che sono rimasti.

Due dei principali ad essere presi di mira, nonostante la posizione centrale, sono quelli in piazza Gree, a pochi metri dall'ingresso del frequentatissimo parco Baden Powell, a ridosso di gelaterie, pizzeria e ristoranti e nel parcheggio usato da tantissimi cittadini e non solo.
Nelle ultime settimane le segnalazioni di "furti" ai due grandi contenitori adibiti alla raccolta degli abiti usati sono stati tantissimi.

Oltre a trovare spesso le buste aperte e i vestiti sparsi nell'area, le leve utilizzate per depositare i sacchetti sono state forzate rendendone pericolo e difficoltoso l'utilizzo. Nell'ultimo anno e mezzo per ovviare a questo problema si sono attivate o hanno incrementato il lavoro, le caritas parrocchiali si sono date da fare con volontari e non solo per recuperare, ordinare e mettere a disposizione di chi e aveva bisogno abiti, scarpe, coperte. Assistere allo scempio dei cassonetti depredati fa quasi male, soprattutto pensando a chi, di quegli abiti, ne avrebbe bisogno davvero.