In fiamme ettari di macchia mediterranea nel territorio di Pastena. A rischio le abitazioni di anziani e le colture.
L'incendio, divampato giovedì scorso in prossimità del confine con Lenola, ha continuato a causare danni anche ieri mattina. Difficile domarlo con queste temperature e condizioni ambientali particolari, con la vegetazione secca e i terreni aridi.

Amareggiato e preoccupato, il sindaco Arturo Gnesi commenta così il vasto rogo: «Le fiamme anche ieri mattina hanno continuato a distruggere ettari di macchia mediterranea, dopo che nel pomeriggio del giorno precedente, con un paio di inneschi, si è sviluppato un incendio che ha proseguito incontrastato sulle pendici dei Monti Ausoni ai confini con Lenola.
Oltre 150 ettari di bosco sono andati già distrutti per l'indisponibilità dei mezzi aerei, impegnati su altri fronti della nostra provincia. Così ieri mattina il fuoco ha avuto gioco facile nel distruggere l'area protetta del parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, la cosiddetta zona rossa interdetta a pastori, cacciatori e cercatori di asparagi e lumache».

Il primo cittadino, quindi, definisce il vasto rogo «una vera offesa per il nostro territorio, un gravissimo danno a livello ambientale provocato intenzionalmente e dolosamente da qualche irresponsabile. Giungono voci che si tratterebbe di vendette tra cacciatori, ma l'autore ha lasciato sul posto alcuni inneschi che, se non sono proprio la firma leggibile, almeno la sua sigla».

Gnesi spiega anche che durante la notte sono state presidiate le abitazioni di alcuni anziani, i quali così hanno evitato danni agli immobili e alle colture.
E conclude con un velo di tristezza: «Abbiamo sollecitato nuovamente l'intervento degli elicotteri o dei Canadair antincendio ma ieri mattina sul posto, con pazienza e dedizione al lavoro, c'era soltanto una squadra di vigili del fuoco che in questi ultimi giorni sono diventati di casa nel nostro paese».

Come purtroppo avviene in altre regioni d'Italia, i danni causati dagli incendi sono enormi. In poche ore, distruggono un enorme patrimonio naturale, ridotto in cenere da ignoti, perchè nella grande maggioranza dei casi si tratta di incendi dolosi. Occorre, pertanto, una maggiore prevenzione e vigilanza per questa immensa piaga dei nostri territori.