Non un semplice dispetto. Neanche un avvertimento. Dietro quel gesto potrebbe esserci di più: la volontà di farle male, molto male. La ruota dell'auto che si stacca, magari sull'autostrada che percorre quotidianamente, e l'incidente è assicurato. Per fortuna non è andata così, ma su quanto accaduto alla vettura del commissario straordinario dei consorzi di bonifica della provincia, Stefania Ruffo, saranno i carabinieri a far luce con le indagini subito avviate.
Ieri pomeriggio la commissaria si è presentata in caserma a Cassino per formalizzare la denuncia. Ai militari dell'Arma ha raccontato i suoi spostamenti e ciò che ha scoperto in mattinata arrivando nella sede del consorzio "Valle del Liri" di via Giambattista Vico, a Cassino. «Il display dell'auto segnalava un'allerta sulla pressione di uno pneumatico - spiega la dottoressa Ruffo - Sono arrivata al consorzio e qui, gentilmente, alcuni dipendenti si sono offerti di aiutarmi a cambiare la ruota. Sono loro ad aver scoperto quello che era successo». I bulloni allentati. Tutti e quattro. Un attentato?
Lei si mostra tranquilla: «Io faccio il mio mestiere, le forze dell'ordine faranno il loro». Ed è quello che tutti si aspettano per capire chi e quando abbia manomesso la ruota. E perché? C'entrano qualcosa le maxi bollette che tante proteste hanno scatenato tra gli utenti dei consorzi di bonifica, soprattutto il Valle del Liri e il Conca di Sora? Una ritorsione contro il commissario? Interrogativi a cui gli inquirenti lavorano per ricostruire l'inquietante vicenda.
Il primo a stigmatizzare quanto accaduto alla dottoressa Ruffo è stato il presidente della Regione Nicola Zingaretti: «Esprimo la mia solidarietà e quella della Regione Lazio al commissario Stefania Ruffo, vittima la scorsa notte di un atto ignobile. Sarà compito delle forze dell'ordine accertare la natura di quanto accaduto, ma da subito voglio far sentire la vicinanza personale ed istituzionale ad una professionista che sta svolgendo un ruolo importante e delicato per il territorio e per la Regione Lazio. Nessuna intimidazione può essere ammessa».
Turbati dalla notizia anche all'Anbi Lazio, l'associazione nazionale dei consorzi di bonifica: «Come sistema Anbi Lazio stigmatizziamo con forza quanto accaduto alla commissaria dei consorzi nella provincia di Frosinone, Stefania Ruffo», dice la presidente Sonia Ricci a nome di tutta la struttura. «Le intimidazioni sono deplorevoli e ignobili - le fa eco il direttore Andrea Renna - ma non fermeranno il lavoro che sta portando avanti con ottimi risultati e riscontri più che positivi la dottoressa Ruffo, alla quale va tutta la nostra vicinanza e solidarietà».
Mercoledì scorso la commissaria aveva firmato a Frosinone, nella sede della Provincia, la convenzione per i fondi regionali che tramite l'ente di piazza Gramsci verranno impiegati sul territorio nei prossimi anni.
«Questo dimostra, insieme a tutte le altre attività portate avanti da quando è stata nominata - concludono Ricci e Renna - la bontà dell'operato della dottoressa Ruffo a favore dei consorzi della provincia di Frosinone, che di tutto hanno bisogno tranne di atti vergognosi come quello accaduto».
Solidarietà a piene mani alla Ruffo anche dal presidente della Provincia Antonio Pompeo: «Esprimo un sincero sentimento di vicinanza e solidarietà alla dottoressa Stefania Ruffo, vittima di un vile atto intimidatorio ai danni della sua auto. Oltre ad essere un gesto assolutamente esecrabile e da condannare senza appello, pensare di poter fermare l'azione costruttiva della dottoressa Ruffo che a breve porterà al riassetto dei consorzi di bonifica dopo un percorso delicato e difficile, appare privo di qualsiasi logica. Confidiamo nella solerzia e nella preziosa opera delle forze dell'ordine per risalire ai responsabili di questo ignobile gesto».