Si recano a casa di un giovane sottoposto ai domiciliari, ma non lo trovano. Nell'appartamento è presente solo la madre che, interpellata sull'assenza del figlio, presa dallo sconforto, ha dichiarato di non sapere dove fosse stato la notte precedente ma di avere appena appreso che in quel momento era al pronto soccorso dell'ospedale di Alatri.

Alla vista degli agenti, il ventitreenne, cittadino albanese, dà in escandescenze iniziando a danneggiare con calci e pugni gli arredi dell'ospedale. Non è la prima volta, stando alle accuse, che il ragazzo mostra violenza durante le diverse evasioni. Dai domiciliari, è finito così in carcere. Ottenuto l'aggravamento della misura.

I fatti risalgono allo scorso mese di luglio, quando gli agenti della squadra Volanti della Questura di Frosinone, durante la normale attività di controllo del territorio, si sono recati a casa dell'albanese.
Gli agenti hanno poi rintracciato l'uomo nel nosocomio di Alatri. Alla loro vista però ha dato in escandescenze iniziando a danneggiare con calci e pugni gli arredi dell'ospedale. I poliziotti hanno faticato non poco per riportare la situazione alla calma dopo di che, avvisato dell'accaduto il sostituto procuratore di turno della Procura della Repubblica del Tribunale di Frosinone, hanno ricondotto il ventitreenne nell'abitazione ripristinando la misura dei domiciliari.

Tuttavia, le reiterate evasioni che già avevano visto protagonista in passato il cittadino albanese ed il suo comportamento di indole violenta hanno determinato gli investigatori della Polizia a chiedere un aggravamento della misura dei domiciliari, risultata inadeguata. La Procura ha condiviso la richiesta e il gip ha emesso un'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei confronti del ventitreenne.