«La ripresa delle lezioni con la didattica in presenza è un fattore certamente positivo e che noi accogliamo con entusiasmo. Così come siamo favorevoli alle vaccinazioni e speriamo che la platea degli immunizzati diventi sempre più ampia. Detto questo, però, non si possono sottacere le difficoltà cui stiamo andando incontro in vista della riapertura dell'anno scolastico».
Mario Luigi Luciani, presidente di Anp Frosinone, vede note in chiaroscuro per il 1º settembre, quando la macchina della scuola inizierà a girare a pieno regime.
«Come hanno già detto il presidente nazionale Giannelli e il presidente regionale Costarelli ci aspettiamo un aiuto dalle istituzioni. Ci aspettiamo che la Regione Lazio si faccia carico della comunicazione alle scuole dei nominativi del personale scolastico che non possiede il Green Pass, previo invio da parte di ciascuna di esse dell'elenco del personale in servizio. La richiesta nasce per una duplice motivazione: la Regione Lazio possiede per specifica competenza il database delle persone che hanno ottenuto il Green pass; le scuole potranno evitare di richiedere documentazione di tipo sanitario che non rientra nella tipologia di atti che sono tenute a gestire, oltre a rappresentare un'inutile duplicazione».
Le problematiche sul tappeto sono poi anche altre. E sono sempre le stesse: «Sul piano trasporti - continua il presidente di Anp Frosinone - nonostante alcuni progressi che vanno riconosciuti, le soluzioni adottate non sono state risolutive. Se nulla cambierà, avremo ancora studenti che arriveranno tardi, che torneranno a casa ad orari impossibili, altri che avranno enormi difficoltà anche ad accedere al trasporto, penso a comuni della nostra provincia che non sono ancora coperti secondo quelle che dovrebbero essere le esigenze. Il peccato originale sta nel fatto di ignorare che la Ciociaria non è Roma. Noi abbiamo una frammentazione dei comuni e un sistema di comunicazioni stradali che richiederebbero soluzioni particolari, specifiche.
Poi c'è la fascia di studenti provenienti da fuori regione, e le scuole delle province di Frosinone e Latina ne accolgono tanti, di cui nessuno si preoccupa e che hanno grandi difficoltà a raggiungere le scuole per mancanza di intese tra le regioni. Il problema del piano trasporti si interseca, poi, con quello del doppio turno di ingresso e di uscita: è concretamente possibile, se nulla cambierà a breve, che vedremo ancora ragazzi costretti a vagare per ore in attesa di entrare a scuola o di rientrare a casa».
C'è, poi, il problema del rapporto con le autorità sanitarie: «Gli sforzi compiuti dalle Asl sono stati enormi. L'anno scorso - continua Luciani - tuttavia il sistema di tracciamento a un certo punto non ha funzionato a dovere e la catena di informazioni si è in qualche modo inceppata. Speriamo che vada meglio questa volta». In questo anno e mezzo, poi, non si è pensato a rivedere i criteri di formazione degli organici e delle classi: «Siamo fermi al decreto 81. Anche quest'anno avremo classi di 29, 30 e 31 alunni; cosa che non dovremmo permetterci in costanza di emergenza sanitaria. Giustamente la Regione punta sull'immunità diffusa, coprendo col vaccino praticamente tutta la popolazione.
Mi auguro che sarà così, ma ad oggi, devo rilevare che, con le regole in vigore, e con la richiesta di organizzare la didattica in presenza al 100% è praticamente impossibile garantire distanziamento e quant'altro con i locali e gli spazi attualmente a disposizione». Senza dimenticare che «al 1º settembre avremo difficoltà anche a coprire le cattedre, considerato il quadro confusionario sulle gps di queste ore. Auspichiamo dei rinforzi come lo scorso anno, ma credo che così non sarà».
Per ovviare a tanti problemi, la strada da seguire, sottolinea Luciani, sarebbe una: «Ci aspettiamo, come presidi, di prendere parte ai processi decisionali. È vero che la legge non prevede la nostra presenza, ma neanche la vieta e il nostro contributo di idee ritengo possa essere importante e pertinente. A Roma è successo: Piantedosi si è confrontato con i dirigenti scolastici. Speriamo accada anche qui, sempre nell'ottica della massima collaborazione istituzionale e con l'obiettivo di ottenere i risultati migliori per tutti».
«In ogni caso - conclude Luciani - bisogna iniziare a ragionare con una logica diversa più strutturale e meno emergenziale, a partire dall'edilizia scolastica».