Sentito per circa tre ore dalla polizia postale l'impiegato della Regione Lazio, il cui account è stato violato in occasione dell'attacco hacker che ha mandato in blocco il centro elaborazioni dati della Regione Lazio e tutti i siti istituzionali. L'uomo, 61 anni, in forza alla sede regionale di via Veccia, con un passato anche alla Provincia di Frosinone, è stato sentito come persona informata sui fatti.
Verso le 9, il dipendente regionale è entrato negli uffici della questura del capoluogo ciociaro per essere sentito dagli uomini della polizia postale e dagli uomini del Centro nazionale anticrimine informatico cui la procura di Roma ha affidato il delicato compito di ricostruire quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì.
Dell'interrogatorio, iniziato vero le 9 e conclusosi intorno alle 12, nulla è trapelato.
Massima riservatezza sul contenuto delle dichiarazioni rese dal sessantunenne. La sua ricostruzione potrebbe servire a capire quanto accaduto. Un altro elemento importante sarà dato dall'analisi dei tecnici sul computer che è stato sequestrato. Il danno creato dall'attacco hacker è stato devastante: colpito il centro elaborazioni dati, con tutti i siti istituzionali della Regione finiti off-line, compresi anche quelli per la lotta al Covid, a cominciare dal portale prenota vaccini che, però, è tornato operativo già del pomeriggio di giovedì.
L'impiegato, comunque, ha parlato al Corriere della sera. Sull'edizione di ieri c'è una sua intervista nella quale dichiara che un tecnico del Ced lunedì si è portato via il computer e che ad avvertirlo dell'accaduto è stata la Regione lunedì con la richiesta di spegnere il computer.
L'uomo si dice tranquillo sul fatto che la polizia postale potrà vedere tutti i movimenti. Ha negato, l'indiscrezione emersa in questi giorni, che il computer quella notte l'avesse usato il figlio, che invece era al mare. Inevitabile, poi un riferimento alla password con l'uomo che, sicuro, ha riferito al Corriere che non la venderebbe nemmeno per un milione di bitcoin. Sul perché gli hacker abbiano bucato la sua postazione non sa dare una risposta, pur riferendo di essere attivo al computer già alle 3 di notte per occuparsi delle varie pratiche d'ufficio.