Sembrava fosse finalmente arrivato il giorno dell'operazione per impiantare il pacemaker, invece ha trascorso quattro giorni al pronto soccorso dello Spaziani di Frosinone finché, esasperato dall'attesa, se ne'è tornato a casa. M. D. L., un pensionato settantunenne di Atina, racconta ancora incredulo quello che gli è capitato: «Da tempo sono in attesa dell'intervento per impiantare un pacemaker e, finalmente, lunedì 26 luglio sono andato al pronto soccorso dell'ospedale Spaziani di Frosinone dove avrei dovuto effettuare l'intervento, solo che tutto ho fatto tranne che quello.

Il lunedì, giorno di entrata, dopo la visita per i vari accertamenti, sono stato fatto accomodare su una poltrona e rassicurato che a breve sarei stato trasferito in reparto, cosa che non è avvenuta. Per questo ho chiesto delucidazioni, mi hanno risposto che ancora non c'era posto e così ho trascorso la notte su una poltrona. Il martedì successivo ho capito che non si scorgevano novità e ne ho chiesto i motivi: la risposta è stata di tenermi pronto perché nel giro di qualche ora sarei stato trasferito nel reparto, ma neanche stavolta è avvenuto. E allora, per non pernottare un'altra volta su una poltrona, mi è stato concesso di occupare un posto letto in uno stanzone che ne aveva nove separati da tendine.

Nel frattempo, comprensibilmente spazientito, continuavo a chiedere al personale medico e infermieristico se e quando era prevista la mia operazione: inutile, le uniche risposte erano del tipo "stasera andrà in reparto" oppure "domattina andrà in reparto" e ciò fino a tutto giovedì 29 luglio quando, la sera, informato il mio medico curante, ho deciso di lasciare l'ospedale. Fatta la richiesta e firmate le dimissioni, ho chiamato un amico che è venuto a prendermi e sono tornato a casa».
Un "soggiorno" imprevisto e snervante. E poi la delusione per la lunga quanto inutile attesa: «Credevo di poter finalmente effettuare l'operazione e invece…», commenta amareggiato il pensionato.